La parola rimonta resta quella d'attualità a Trigoria e a Castelvolturno. E oggi le tappe di Cagliari e Parma sono un bivio importante per alimentare le vicendevoli speranze di scudetto per la Roma e di Champions diretta per il Napoli.
Il bicchiere in casa giallorossa è già mezzo pieno, ma Rudi Garcia - che svia le domande sul suo futuro ma puntualizza che «in estate qualcosa cambierà nella nostra rosa, già niente male...» - vorrebbe vederlo un po' più colmo dopo essere passato a uno step successivo che non fosse la semplice qualificazione europea, obiettivo minimo dichiarato in estate. «La Juventus è ovviamente favorita per il titolo - dice il tecnico francese -. Sono primi con 8 punti di vantaggio, noi faremo in modo di essere a -5, poi aspetteremo». Rafa Benitez, distante nove punti dalla truppa romanista, si attacca ai numeri come molti suoi colleghi. «Sento gli altri allenatori, anche Rudi Garcia, che parlano di matematica e lo stesso faccio io. Se la Roma crede allo scudetto, anche noi possiamo puntare ancora al secondo posto che resta il nostro obiettivo».
La trasferta in Sardegna è da anni indigesta per la Roma: fatta eccezione per il successo a tavolino della passata stagione (ma tutto era legato alla vicenda di Is Arenas che fece litigare i due club), a Cagliari la vittoria manca dal 1995 - doppietta di Fonseca con Mazzone allenatore -. In più la squadra isolana ha causato nell'ultimo ventennio tre esoneri di altrettanti allenatori giallorossi (Bianchi nel 1997, Del Neri nel 2005 e Zeman nel 2011).
In una stagione da record, un altro tabù da abbattere. Anche ripensando alla partita di andata, con i sardi che bloccarono la Roma all'Olimpico sullo 0-0 (il primo della stagione) grazie alle parate di Avramov e le fecero perdere il primato in classifica. «Le statistiche sono fatte per essere cambiate e noi dovremo cambiarla», dice perentorio Garcia. Che recupera dopo la squalifica Nainggolan, in rossoblù fino a gennaio e il cui trasferimento ha portato a un armistizio tra Cellino - da ieri è più vicino all'acquisto del Leeds dopo l'accoglimento del ricorso contro la decisione della Fa - e la società giallorossa. «Abbiamo parlato insieme - sottolinea Garcia -. Per Radja è normale che sul piano emotivo sarà una sfida particolare, ma lui farà il massimo per la Roma».
A distanza di un centinaio di chilometri, Benitez dice stop alle polemiche con la Juve e va a caccia della decima vittoria esterna stagionale, un record per il club (il Napoli attuale è a quota 9 come quello di Mazzarri la stagione scorsa). Magari, in nome della mission principale di don Rafè, vincendo anche con il bel gioco. «Alla Juve abbiamo risposto in campo festeggiando dopo la partita come abbiamo fatto dopo tante altre gare vinte - taglia corto sul tormentone della settimana -. Per me resta solo il ricordo di un bel successo contro la prima della classe che serve per restare in scia della Roma». E sul possibile record dice: «Solo così posso motivare i ragazzi, per di più nell'anno prima del Mondiale che in tal senso, arrivati a questo punto della stagione, é sempre "pericoloso"».
Dall'attualità al futuro il passo è breve: «Nonostante questo sia il miglior Napoli della storia in termini di punti, si poteva fare qualcosa meglio, ma era il primo anno della mia gestione e abbiamo cambiato tanto. Ci sono ancora margini di crescita, specie se facciamo le cose per bene in estate, forti dell'esperienza di questa stagione».
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