L'Inter risale dall'inferno e resta aggrappata al treno dello scudetto con le unghie e soprattutto con i gol del Toro Martinez. Rimontona di passione per un 4-2 finale (poker di Sanchez nel recupero) contro un Empoli bello, coraggioso e indomabile, che va con merito tondo sul doppio vantaggio, ha di che recriminare per almeno due decisioni dell'arbitro Manganiello, ma poi nulla può contro l'onda nerazzurra, sempre più alta e avvolgente e alla fine travolgente.
Riconquistata la vetta provvisoria della classifica, ora l'Inter punta la Juventus (mercoledì), ma soprattutto aspetta Verona-Milan (domani sera). Acciuffato senza quasi accorgersene il pareggio poco prima dell'intervallo, Inzaghi in avvio di ripresa strappa alla sua squadra i 20 minuti forse più intensi della stagione. Fino al gol della vittoria, l'Inter inchioda l'avversario davanti al bravissimo Vicario: ci provano tutti e tutto respinge il portiere dell'Empoli, che si inchina solo al 19esimo gol in campionato del Toro, uomo simbolo non solo della partita.
La partenza nerazzurra è da incubo, 2 gol subìti in 10 minuti. Zurkowski per Pinamonti nel primo (dormita di Skriniar che si lascia aggirare dall'ex compagno) Pinamonti per Zurkowski nel secondo: buon per l'Inter, però, che arbitro e Var cancellino il raddoppio, per un fuorigioco di Pinamonti assai discutibile, visto l'intervento di Perisic, che teoricamente dovrebbe sanare la posizione del centravanti.
Resta che la più brutta Inter dell'ultimo mese, quella dei primi 40 minuti, il secondo gol finisce per prenderlo davvero quando l'incertezza è di De Vrij, sulla giocata aerea e spettacolare di Asllani, bravo a controllare il pallone e a battere Handanovic. Due gol e un grave errore a testa per i due difensori titolari. È invece la "riserva" Dimarco, ancora una volta preferito a D'Ambrosio, a provocare la sfortunata deviazione di Romagnoli, che beffa Vicario e scuote squadra e San Siro dall'incubo. Lì e soltanto lì, al minuto 40, entra in partita anche l'Inter. Prima solo una valutazione sbagliata del modesto Manganiello, che concede un rigore inesistente a Barella (cancellato dal Var) e poi una scomposta protesta dello stesso Barella, dopo uno spettacolare salto mortale in area empolese, frutto secondo lui di una spintarella di Bandinelli. Ai confini tra surreale e ridicolo. Prima del riposo, il Toro Martinez rimette l'Inter sul treno scudetto, con una prodezza su perfetto lancio di Calhanoglu. Dubbi e proteste dell'Empoli per il modo in cui Barella (sempre lui, ma non è un caso: per quanto frenetico, è l'anima dell'Inter) ruba il pallone ad Asllani.
Poi, la ripresa. La sensazione immediata è che l'Empoli non possa resistere a lungo. Perisic scatenato sulla sinistra, Dumfries devastante dalla parte opposta. Calhanoglu ispirato come nelle serate migliori. E Martinez immarcabile per Luperto e Romagnoli.
Questione di minuti, ma è scritto che il gol debba arrivare, così come che a segnarlo debba essere Lautaro, lesto come un falco a piombare sulla corta respinta di Fiamozzi. Il resto, comprese le sostituzioni, sono il lungo prologo alla finale di mercoledì contro la Juventus.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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