Perché Gattuso è intoccabile? Sfrutti meglio quello che ha...

Perché Gattuso è intoccabile? Sfrutti meglio quello che ha...

P iù che un ringhio, un lamento. «Abbiamo fatto il solletico ai nostri avversari», la chiosa di Rino Gattuso dopo il pari di Bologna con una palla-gol per i felsinei e zero occasioni per i rossoneri. Inutile e monotono il possesso-palla di Higuain e compagnia bella, arrivato oltre il 71% nel primo tempo. E nessuno a mettere in discussione il tecnico di Corigliano Calabro che a gennaio compirà 41 anni. Gennarino è intoccabile, anzi è l'Intoccabile, a differenza del dirimpettaio Spalletti, messo in croce al minimo passo falso, costretto quotidianamente a togliersi di dosso gufi e gufetti. Sull'altro versante, il silenzio è quasi assordante per buona sorte del tecnico che sconta il profondo rosso di bilancio, l'infelice mercato della scorsa stagione, ma anche l'incapacità di cambiare canovaccio.

Eppure Ringhio, con la maiuscola, sa cosa non funziona: «Se giochiamo con il tridente, Calhanoglu e soprattutto Suso arrivano sul fondo per crossare o vanno più facilmente al tiro. Cambia la musica se entrambi giocano esterni di centrocampo nel 4-4-2». E allora, viene voglia di suggerirgli, concedi a Suso più libertà di manovra, portalo più vicino alle punte. Quello che manca a Gattuso è il valore aggiunto di Ancelotti e Allegri: la forza di sfruttare i giovanotti a disposizione anche in posizione diversa. Vedi Cuadrado, Mandzukic, Bernardeschi, al limite Dybala da un lato, Insigne, Mertens, Hamsik, Ruiz dall'altro. Qualcosa di più si può pretendere da una squadra uscita dall'Europa League in modo indecoroso ed è quarta in classifica, ma a 19 punti dalla Juventus. Avanti di questo passo finirà a oltre 40 lunghezze dalla vetta. La rosa è modesta, ok. Gli infortuni sono stati numerosi, ok.

Ma perché i grandi non fanno la differenza? Higuain fermo a 5 gol, Suso ondivago, Calhanoglu desaparecido, Romagnoli distratto, Cutrone a secco in trasferta da 10 mesi. Per non parlare dell'ultima sciocchezza di Bakayoko. Se questi deludono, il Milan è poca cosa. A Gattuso il compito di arrestare la marcia del gambero. Altrimenti finirà nel tritacarne come e più di Spalletti.

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