Juventus-Napoli non è una partita di football. È diventata un'altra cosa, direi peggiore. È bastato aver ascoltate, e poi lette, le parole del sindaco di Napoli, De Magistris Luigi, ex magistrato della Repubblica italiana, per capire che ormai abbiamo svoltato. Il De Magistris ha detto «di non essere sicuro di come Napoli possa e potrà accogliere il traditore Higuain anche da semplice turista perché difficilmente l'argentino potrà passeggiare per le vie della città». Se dunque mister Why Not arriva a pensare e poi dire tali cose significa che non soltanto il pallone stia per scoppiare ma che Juventus-Napoli possa trasformarsi in un petardo che potrebbe fare male, molto male. Male ai campioni d'Italia in caso di sconfitta, male a Higuain nel caso di eventuali errori di mira o falli di gioco, male al Napoli, se battuto, perché lo taglierebbe fuori dalla corsa al titolo, male, infine, al calcio che non è sulla scialuppa di salvataggio ma su una zattera al naufragio, visti i debiti colossali nei quali naviga.
Quello che di Higuain non hanno saputo pensare e dire, serenamente, gli amanti traditi De Magistris Luigi e Sorrentino Paolo, regista orfano di Maradona, lo ha invece pensato e detto con sincerità Maurizio Sarri: «Lo tratterò come un figlio che mi ha fatto incazzare». Tutto ruota attorno al Pipita, ai novantacinque milioni, al tradimento, alla sfida, alla minaccia. Chi pensa al pareggio, pensa grigio. Qui i colori devono essere diversi e netti, o bianconero o azzurro. Il resto sarebbe un compromesso inutile. Juventus Napoli torna a essere la partita dei contro, il fatturato dei capitalisti e il popolo del chiagne e fotte, il vero derby di Torino, là dove i meridionali vengono appellati Napuli e non Terroni nel resto del Nord. Il Viminale non permette ai tifosi del ciuccio di mettere piede allo Juventus stadium, lo Stato cala le braghe punendo sempre il football e gli appassionati. Ma saranno molti più di mille i napoletani residenti a Torino e in Piemonte, dunque tifosi abilitati all'ingresso.
È la solita fesseria italiana. Si giochi, dunque. E bene. Nel sabato che precede la festa pagana di Halloween sorge facile la domanda da porre ad Allegri e Sarri: dolcetto o scherzetto? Sperando che non siano morti viventi.
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