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Da Pessina a Zaniolo, gli "affaroni" di Milan e Inter

Non sempre è facile prenderci sui giovani: tanti hanno illuso e deluso. Però i talent scout esistono per questo. Ed anche gli allenatori. Non era difficile capire che Pessina aveva qualità, vista la carriera nelle giovanili. Ancora più facile intuire le doti di Zaniolo

Da Pessina a Zaniolo, gli "affaroni" di Milan e Inter

Nel giro di un paio di anni Milan e Inter fecero due affaroni: nell'estate 2017 il club rossonero guidato dalla genialità di mercato della coppia Fassone-Mirabelli lasciò partire Matteo Pessina, oggi affermatosi nell'Atalanta, valutandolo 3 milioni in cambio di Conti pagato 24 milioni. L'estate successiva, l'Inter presa alla gola dalla Roma (o Zaniolo o niente Nainggolan) lasciò andare il gioiellino valutandolo 4,5 milioni a cui aggiunse Santon (9,5) per avere Nainggolan valutato 24 milioni.

Sappiamo com'è andata: Zaniolo, infortuni e divagazioni di vita a parte, ha mostrato le qualità. Pessina ha girato mezza Italia, prima e dopo il Milan, e oggi sta dimostrando che i rossoneri non ci hanno visto bene. Volendo far due calcoli, i due avrebbero tolto il posto ad almeno due terzi dei centrocampisti impiegati dalle rispettive squadre in questi anni. E fatto risparmiare belle milionate. Si dirà: per l'Inter la frittata è completa perché la Roma non ha concesso la possibilità di recompra, solo un 15% in caso di vendita. Il Milan si è meglio garantito, avendo possibilità di riacquistarlo alla metà del prezzo stabilito in 20 milioni. Ma sarebbe comunque una pezza dopo aver investito danari per centrocampisti che non lo valgono.

Dov'è l'errore? Certamente in chi valuta, allenatori compresi (Spalletti all'Inter). Molto più concretamente nel modo di veder calcio dove conta più la plusvalenza che la valenza del giocatore. Con certi giovani la plusvalenza è garantita, il pallone degli inghippi e dei bilanci ad arte chiede questo ed altro. Non sempre è facile prenderci sui giovani: tanti hanno illuso e deluso. Però i talent scout esistono per questo. Ed anche gli allenatori. Non era difficile capire che Pessina aveva qualità, vista la carriera nelle giovanili. Ancora più facile intuire le doti di Zaniolo: Mancini le aveva percepite prima di vederlo in serie A.

E se talvolta dirigenti e tecnici pensassero al buon calcio, trovando alternative alle plusvalenze, avremmo un calcio migliore.

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