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Piatek, come pesa quel Diavolo di un numero 9

La maledizione che accompagna quella maglia prosegue: non segna da quando l'ha scelta

Piatek, come pesa quel Diavolo di un numero 9

Venticinque gol in otto anni. No, non è lo score di una centravanti di scorta, nemmeno quello di un buon centrocampista. No, questi sono i goal totali segnati dai numeri 9 del Milan dall'addio di Inzaghi. Pato, Matri, Torres, Destro, Luiz Adriano, Lapadula, Silva e Higuain: nessuno è stato degno di una maglia tanto gloriosa quanto pesante. Addirittura, negli ultimi 30 anni, solo una volta chi indossava la 9 del Milan ha superato quota 20 in campionato (Van Basten 25 nel '91-'92).

È lecito, quindi, parlare di maledizione del 9, ma a quanto pare c'è qualcuno che non ha paura di sfidare la sorte. Piatek, infatti, ha scelto di indossare il 9 e non vede l'ora di fare Bum bum con questo numero. Per ora, però, non sta vincendo la Prova del 9, perché in queste prime uscite non ha ancora segnato. Giampaolo, però, è tranquillo perché solitamente nelle sue squadre il centravanti qualche gol lo fa. E Quagliarella può confermarlo.

Nel Milan, però, c'è un'altra maledizione, che c'entra sempre con Inzaghi: quella del suo erede. In principio fu Paloschi con il gol all'esordio dopo pochi secondi, che fece per un istante sognare in grande. Poi arrivò il turno di Cutrone, che nel 2017/18 segnò la bellezza di 18 reti. «Ecco l'erede di SuperPippo» dicevano a Milano. Ma anche per Patrick purtroppo le cose sono andate diversamente e il Milan, la squadra del suo cuore, ha deciso di sacrificarlo davanti alla ricca offerta del Wolverhampton (18 milioni + bonus): «Se ci sono rimasto male? Lo avete visto, non ho niente da dire» ha confidato con un po' di delusione in partenza verso l'Inghilterra - Ma ora sto bene, pronto per la nuova avventura e sempre carico. Fa effetto non essere più un giocatore del Milan, ma è la vita. Farò del mio meglio ovunque andrò».

Nel frattempo il Milan ha terminato la tournée americana con la sconfitta contro il Benfica, dalla quale però Giampaolo ha raccolto diversi aspetti positivi. I rossoneri, infatti, hanno convinto, senza però trovare la via del goal. L'ex tecnico blucerchiato, però, non fa drammi: «La squadra mi è piaciuta, ha fatto tutto quanto chiesto. Siamo anche oltre le mie aspettative, significa che ho buona qualità a disposizione. Questo rappresenta il primo tassello, che è un'idea, quindi sono contento».

Dall'idea alla pratica: ora il Milan deve iniziare anche a segnare.

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