Nel pallone è uguale. Calciopoli è rimasta incompleta: abbiamo scoperto a posteriori che non c’era tutto, che a un certo punto s’era tirata una riga per arrivare alle sentenze in fretta. Questo ha creato il caos: sei anni dopo siamo ancora qui a parlarne, interisti e juventini si scannano tra scudetti revocati e non assegnati, oppure dati a tavolino.Se dai un alibi al tifoso è finita:c’è sempre un teorema, c’è la dietrologia, c’è la sindrome del complotto. Allora non ci si può fermare. Se le scommesse sono il demone che si sta mangiando lo sport si deve raschiare tutto, bisogna dragare ogni sospetto. Seriamente e veramente. Non basta coinvolgere un big, altre due squadre importanti di A,e così convincersi che l’operazione è riuscita.
Così si arriva sui giornali e in tv, non alla verità. Non serve neanche la spettacolarizzazione folle da reality: il blitz nel ritiro della Nazionale a Coverciano è un’idiozia inutile. Serve a dire: ci siamo,eccoci.Ma che cosa potrà mai custodire nell’armadietto della sua stanza un giocatore? Nulla.Però fa scena.È come in quei film,dove per fermare il ladro di caramelle arrivano con l’elicottero e con i cecchini sui tetti.I risultato ottenutoècheDomenicoCriscito( indagato) nonandrà agli Europei. E poi? Qui non bisogna giocare a fare i commissari tecnici, non ci sono toghe che devono decidere la formazione della Nazionale. C’è da scoprire se, chi, come, dove, quando e quanto ha truffato i tifosi. Suoi e di altre squadre. Fatti, non show.
La gogna è il vizio dal quale non si esce ed è anche il limite della magistratura. Quella maledettavogliadidimostrarediessereStatotrasformando in colpevoli tutti quelli su cui si indaga. I calciatori sono detestati perché avidi, ricchi, ignoranti, sbruffoni. Farlipassarepertruffatoriecriminaliè facile. Però dev’essere vero. Il tifoso è più saldo dell’elettore: chi si sente tradito da un partito, la prossima volta vota qualcun altro. Il tifoso non cambia amore:s’indigna fino ad arrivare all’odio nei confronti del calciatore che gioca contro la propria squadra.Perché quello è l’infame.Ce ne sono già diversi così. C’è persino chi ha ammesso, c’èchi ha parlato di quanto prendeva per aggiustare una partita. Per gli altri serve serietà: forse è vero che il calcio fa schifo tutto e forse è vero che i venduti sono molti di più di quanto si pensi. Ecco: bisogna togliere quel forse. Perché non ci possono essere cose in sospeso in questa vicenda che sta ammazzando il pallone. I conti vanno chiusi, senza trovare colpevoli facili e senza la presunzione di pensare che punendo un gruppo gli altri capiscano com’è la storia:la giustizia che deve educare fa molto regime. Il calcio ha bisogno di certezze, non di nuovi appigli per giustificare le proprie rivalità.
Avremo un campionato sconvolto. Non sapremo fino all’ultimo quale squadra giocherà in quale serie. Avremo punti di penalizzazione a pioggia, dati come quando il nonno estrae i numeri della Tombola a Natale. E questa è già una condanna, per tutti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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