Pioli amaro: "Le assenze ci hanno penalizzato". La verità però è un'altra

"Non è semplice giocare senza elementi come Ibrahimovic, Mandzukic e Rebic, è come chiedere all'Inter di giocare senza Lukaku, Lautaro e Sanchez", questa l'arringa difensiva di Pioli. Rafael Leao però è l'uomo in meno del Milan

Pioli amaro: "Le assenze ci hanno penalizzato". La verità però è un'altra

Il Milan di Stefano Pioli sta iniziando a pagare dazio dopo una stagione intensa e ricca di partite giocate. I rossoneri con la sconfitta per 1-0 contro il Napoli del grande ex Gennaro Gattuso sono scivolati a meno 9 dai cugini dell'Inter e ora devono gurdarsi dalla concorrenza di chi accorre. Il Diavolo ha infatti un solo punto di margine sulla Juventus di Pirlo terza e con una partita da recuperare, quattro punti sull'Atalanta quarta, sei punti sul Napoli quinto con gli azzurri che come i bianconeri hanno ancora una partita da recuperare e sei anche dalla Roma di Fonseca.

L'Europa League sta togliendo energie fisiche e mentali al Milan e non è un caso che uno dei migliori in assoluto della stagione rossonera come Frank Kessié sia uscito stremato contro gli azzurri al minuto '67. Alla squadra di Pioli che ha messo insieme la quinta sconfitta in campionato è mancato il colpo risolutore, quello da campione. L'uomo in meno dei rossoneri è stato sicuramente Rafael Leao, talento dal grande potenziale ma spesso svogliato, poco incline al sacrificio e poco cinico sotto porta.

L'amara analisi

Al termine del match Stefano Pioli si è presentato alle telecamere di Sky per commentare la sconfitta subita: "La squadra che ho messo in campo stasera era competitiva, ma abbiamo trovato un avversario di grande qualità. Abbiamo commesso troppi errori tecnici, sbagliato troppi passaggi. Il gol l'abbiamo subìto proprio quando stavamo facendo di più. Venivamo da due grandi prestazioni a Verona e a Manchester, abbiamo fatto una buona gara ma insufficiente per battere una rivale come il Napoli".

Pioli si è poi lamentato per le tante assenze avute in questa stagione tra infortuni e contagi da coronavirus: "Quando le assenze sono numerose qualcosina si perde, perché parliamo di uomini che danno un contributo non solo tecnico. Non è semplice giocare senza elementi come Ibrahimovic, Mandzukic e Rebic, è come chiedere all'Inter di giocare senza Lukaku, Lautaro e Sanchez, o alla Juve di fare a meno di Ronaldo, Morata e Chiesa. Purtroppo in attacco le assenze pesano un po' di più che in altri reparti".

Talento inespresso

Pioli ha poi parlato delle occasioni avute con il suo attaccante principe Leao che non ha avuto il killer instinct:"Con Leao abbiamo avuto tre occasioni importanti, purtroppo non siamo riusciti a segnare". L'attaccante portoghese ha un grande talento con il Milan che ha investito oltre 35 milioni di euro due estati fa per strapparlo al Lille ma finora i gol sono stati solo sei in questa stagione più cinque assist ma la sensazione è che potrebbe fare molto di più per le sue qualità fisiche e tecniche. In un momento in cui al Milan sono mancati Ibrahimovic, Rebic e Mandzukic lui non è riuscito a prendere per mano la squadra e anche contro il Napoli ha dimostrato questa sua grande lacuna.

Addio scudetto?

L'allenatore del Milan ha infine, forse, alzato bandiera bianca sulla corsa allo scudetto: "Non dobbiamo guardarci né davanti né dietro, ora testa al Manchester Utd. Ma è evidente che l'Inter s'è messa a marciare fortissimo dopo l'eliminazione dalle coppe europee.

L'Europa League è molto più faticosa della Champions per quanto riguarda il tempo di recupero, venerdì scorso siamo tornati alle 3 del mattino dopo aver giocato con lo United giovedì. Ma conta il carattere, è una competizione stimolante e difficile, vogliamo andare avanti".

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