I tedeschi sghignazzano e se la tirano. Bisogna capirli con tutte le docce subite dal calcio italiano. «Vecchia signora? Vecchio signore! Buffon fa esultare il Bayern», scrive il tabloid di Monaco Tz. «Amore, abbiamo accartocciato la Juventus», ironizza il magazine 11Freunde. Bastian Schweinsteiger, che ha vissuto la storia sul campo, è più prudente: «Era meglio segnare un altro gol». Suona irridente, perfin troppo, la risata di Beckenbauer: «Alaba ha tirato da 120 metri, Buffon sembrava un pensionato». La battuta può essere giornalistica, o da giornalista, ma Kaiser Franz ha dimenticato la signorilità nel cassetto. E il portierone, che ieri sera ha ricevuto il tapiro di Striscia, ma non si è attapirato, ha risposto con migliore eleganza: «Mi spiace per gli errori, non posso obiettare nulla a quanto detto dal vecchio saggio Beckenbauer, se non ricordare un proverbio: quando sei martello batti, quando sei incudine statti».
Ma tutto questo stormire e fringuellare tedesco mette il dito sui problemi di una squadra grande in Italia, non ancora top class in Europa. Primo colpevole? Un campionato ingannatore. La Juve è forte perché le altre sono fortemente deludenti. Si dirà: però il Milan è uscito contro il Barcellona. Vuoi mettere? E la Juve rischia davanti al Bayern: c'è il tanto per accettare i verdetti. Un po' poco.
Conte e Agnelli, invece, dovrebbero ringraziare il Bayern: è stato impietoso nello spiegare pregi e difetti. Ed anche se la qualificazione Champions non è perduta, dovranno ripensare alla partita di Monaco per riaggiustare la squadra in vista del ritorno di mercoledì e soprattutto della prossima stagione. Non basterà seguire la filosofia Marotta: «Comunque fieri di essere tornati tra i grandi». E forse non basteranno le voglie guerriere degli juventini interpretate, via Twitter, da Chiellini («Arrendersi? Mai!!») e Bonucci («Io voglio lottare, io voglio vincere»). Pensieri per tutti e di tutti. Anzi, i giocatori sono pagati per pensarlo, dirlo e magari farlo.
Ma quella Juve accartocciata dai tedeschi ha mostrato tre grandi problemi: Pirlo non regge quando il gioco si fa molto fisico, soprattutto se è costretto a tre partite alla settimana. La Juve non ha saputo incartare il gioco. Serviva miglior forza a centrocampo. Buffon ha avuto problemi, ma soffre di più la difesa quando vien attaccata a grande ritmo. Infine qualcuno dovrebbe spiegare a Conte che le punte vanno usate per essere servite e mandate in gol, non per correre dietro agli avversari che, poi, i gol arrivano lo stesso. La Juve è stata impotente davanti al Bayern prepotente. Un problema da attribuire a qualche limite del tecnico. Inutile pensare a top players se non sai servirli e sfruttarli. Il Bayern ha fatto crescere i suoi gioielli, ma c'è di meglio nel mondo. Servono danari, come suggerisce l'allenatore juventino, ma pure una buona mano.
C'è stato un momento in cui Conte è sembrato senza armi: subito dopo il secondo gol, mani in tasca e viso desolato. Un po' come quella Juve fisicamente impotente. Forse il tecnico avrà capito di aver sbagliato qualcosa. Fra una settimana ci ritenterà: il Bayern senza Kroos, infortunato e fermo due mesi.
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