Ponte Morandi e Balotelli la lunga notte tra cori e buu

Ponte Morandi e Balotelli la lunga notte tra cori e buu

La bestialità dei nuovi barbari è irrefrenabile e devastante, e la gestione di chi dovrebbe mettere argine, e semmai punire, è di irrefrenabile comicità. Parliamo di calcio e di quel che ci capita sotto gli occhi, talvolta peggio della politica: Balotelli viene inseguito da buu razzisti e insulti dei tifosi laziali, ma bastano 20 mila euro (pagati dalla Lazio) per cavarsela. In aggiunta un supplemento di indagine chiesto dal giudice alla procura Figc: il tanto per pulirsi la coscienza. Ieri Il Secolo XIX, tradizionale quotidiano genovese, racconta che dagli spalti rossoneri di Milan-Sampdoria è volato il coro Avete il ponte crollato. E qui il crollo è totale: si perde la morale, la ragione, l'umanità. Il giornale ha certamente compiuto accertamenti, gli ispettori presenti al Meazza ne saranno stati perlomeno svegliati di soprassalto: visto che dormire è una loro specialità. Inutile dire che su questa storia si è scatenata una guerra del web, con un gruppo milanista distintosi per chicche di bestialità. Solitamente il ritornello caro ai rossoneri dice: «Puzza di pesce avete il mare inquinato». A Milano sono inquinati soprattutto l'aria e le teste. Il problema è questo: parliamo di testa della gente, il cervello esiste per partorire brutalità, crudeltà allo stato puro. E le regole del pallone lo permettono al limite dell'impunemente. Ventimila euro per i buu, quanto varrà un coretto sul ponte? Ma allora siamo razzisti, antirazzisti o solo perbenisti che nascondono l'impronta razzista? Il tifoso della Samp che mimò l'aeroplano ai torinisti, in ricordo di Superga, fu colpito da Daspo in 48 ore. Qualche ultrà Samp ha ammesso che i cori indecenti sono di tutti: non bisogna fare le verginelle. Logica conclusione: battaglia per bande e, alla fine, qualcuno resterà in piedi.

Nell'Italia del pallone il già smarrito senso di civiltà, ora si accompagna all'ultima domanda cruciale: fin dove vogliamo arrivare? O forse stiamo prendendo troppo alla lettera Khalil Gibran, poeta libanese che dice: «Per arrivare all'alba, non c'è altra via che la notte». Ma quanto dura la notte?

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