Poveri tifosi! Suvvia dite qualcosa. Questo calcio vi sta tradendo, tradisce i sentimenti che sono gli unici rimasti merce gratuita. No, non stiamo scoprendo ora che il pallone è business e poco di più, ma stiamo vedendo quanto i calciatori moderni (quelli meno recenti conoscevano ancora il senso di appartenenza) siano mercenari e niente più, quanto le tv non abbiano rispetto per le tasche tifose e nemmeno i club, che aumentano il prezzo del biglietto a fronte di un campionato impoverito. Eppure stavolta i primi colpevoli sono i calciatori. Certo, questi supereroi che amano la maglia solo quando aumenta l'ingaggio. E se l'ingaggio non aumenta, cominciano ad amare le miliardate di altro calcio che assicureranno vita felice alle prossime cinque generazioni. I tifosi dovrebbero prendere atto: serve smetterla di assolvere per ogni errore, per il rigore sbagliato, il calcio fuori o dentro, perché poi quando l'arabo chiama, ma anche la Premier, i beniamini scappano via regalando solo cuoricini a chi aveva creduto in loro. Alla faccia del grande amore e dell'onesto credo tifoso. E per un Tonali che non ricorda parole dette un tempo che fu, c'è un Lukaku che prima ama l'Inter, poi il Chelsea poi l'Inter: a seconda dell'interesse personale. Il mercato arabo ha tolto l'ultimo misero velo all'anima mercenaria e nulla più. Si dice: colpa di procuratori senza scrupoli, vabbè ma poi sono i Tonali, i Donnarumma, i Koulibaly, i Milinkovic e compagnia calciante a decidere. Avvinghiati alle proposte, si struggono nel pensiero. Direte: giusto pensare agli affari.
Certo, ma se i tifosi usassero meno sentimento e più razionalità: come ne uscirebbero i giocatori? Il campionato nostro, non solo il nostro, si sta impoverendo. Il mercato rifila simil campioni a buon mercato, salvo scoprire di aver preso un granchio. Chi s'accontenta non gode. Qui gode solo il mondo mercenario.
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