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La Premier straccia il contratto con Suning

Oltremanica è rottura con la tv cinese del gruppo. Non paga la rata di marzo

La Premier straccia il contratto con Suning

Gli amanti del genere giallo sanno che 2 indizi non fanno una prova, serve il terzo. Quindi al momento Antonio Conte non ha di che preoccuparsi, ma se la prima notizia in arrivo dalla Cina (Suning non paga gli stipendi dello Jiangsu, i cui giocatori minacciano di scioperare) era stata subito bollata come bufala e smentita dalla società di Nanchino, sulla seconda c'è poco da scherzare o ridimensionare: la Premier ha rotto il contratto da 632 milioni di euro con la tv PPTV (proprietà Suning) per inadempienze contrattuali: non è mai stata pagata la fattura da 180 milioni in scadenza a marzo.

L'annuncio arriva della stessa Lega inglese, via social. Poco dopo, la conferma della stessa tv. Non c'è scampo: stavolta la notizia è vera. Tutta colpa della pandemia, pare. O almeno così dice PPTV (la tv di Messi proiettato sul Duomo, per capirci) che lo scorso anno ha vinto l'asta per 3 stagioni dei diritti della Premier e che se li vede sfilare dopo un campionato (a singhiozzo).

Un brutto colpo per l'immagine di Suning, ma anche per i club inglesi, cui questi soldi al momento non li ridà nessuno. Un braccio di ferro decisamente più muscolare di quello molto tattico, giocato negli scorsi mesi da Lega Serie A contro Sky e i broadcaster minori, per le stesse ragioni. Ma certo non una mossa a sorpresa, visto che la trattativa di mediazione (come in Italia) andava avanti da settimane: PPTV aveva anche proposto un allungamento di 3 anni dei diritti.

Un indizio vero, dunque, e uno che andrà verificato nei fatti (in Cina sono in tanti a pensare che la situazione dello Jiangsu sia tutt'altro che chiarita): Conte può godersi gli ultimi spiccioli di vacanza, pensando non agli indizi da trama gialla, ma al mercato dell'Inter. È chiaro che non c'è alcun collegamento diretto o indiretto tra quanto deciso fra Londra e Nanchino e il puzzle di cessioni-prestiti-acquisti che Marotta sta faticosamente cercando di comporre. Sono tutte società differenti, che rispondono a bilanci, regole e mercati differenti. Così, resta più viva che mai la pista Vidal; accordo già raggiunto col calciatore (2 anni a 7 milioni netti, con opzione per il terzo), che a sua volta deve chiudere col Barcellona, dettagli. Conte tra poco avrà finalmente il suo guerriero. E così Kolarov, innamoramento estivo, dopo averlo visto all'opera da centrale, proprio nello scontro diretto di fine luglio: alternativo a Bastoni come a Young, e con tanta esperienza. Su Kanté non conta ciò che ha detto Ausilio nei giorni scorsi: l'operazione è complicata, non impossibile. Serve vendere, fare cassa: serve cioè qualcuno che compri e paghi, non soltanto che rilevi in prestito. La lista è lunga e va da Skriniar a Eriksen, forse l'unico che ha davvero mercato nell'Inter. Infine, attenzione a Dzeko: Suarez alla Juventus, libera il bosniaco.

Conte sarebbe più che felice: le idee ci sono, servono i soldi.

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