Roma Al processo sul calcioscommesse (filone di Bari) era la giornata di Bonucci e Pepe ( nella foto , presenti ieri all’ex Ostello della Gioventù di Roma), finiti nei guai dopo le pesanti richieste di Palazzi: 42 mesi di squalifica per il difensore,un anno per l’esterno. E non sono mancati i colpi di scena durante lenoveore(pausecomprese) didibattimento, rivelatasi una rincorsa al patteggiamento, alla fine ottenuto solo dall’ex barese Bentivoglio, ora al Chievo (per lui 13 mesi e 50mila euro di ammenda).
Ripetuti i colloqui tra il procuratore federale-Palazzi e i legali della Juventus per cercare la mediazione, addirittura due le sospensionideldibattimento. Curiosamente, laseconda è stata chiesta proprio dal pm del pallone dopo il primo intervento degli avvocati bianconeri per un tentativo di accordo in extremis. Una cosa mai accaduta - come raccontano avvocati di lungo corso nei processi sportivi - che ha evidenziato un chiaro segnale di debolezza di Palazzi, già pressato dopo il mancato accordo per Conte bocciato dalla Disciplinare e messo alle strette da un’ottima arringa difensiva dei legali della Juve.La chiave di un accordo era però l’ammissione di colpa da parte di uno tra Belmonte e Salvatore Masiello, tirati in ballo da Andrea Masiello per la presunta combine su Udinese- Bari e a ruota gli altri deferiti (appunto Bonucci e Pepe e la società Udinese) avrebbero potuto patteggiare.
Nel caso del difensore, infatti, il reato di illecito sarebbe stato derubricato a omessa denuncia. Ma alla fine l’accordo non è arrivato e la Juve nonavrebbecertopatteggiato un’accusa di illecito, come avrebbe volutoPalazzi. «Ilpatteggiamento è fisiologico, nessuno ha in tasca l’assoluzione sicura, è giusto fare valutazioni e ragionamenti per vedere se si può arrivare ad un’intesa», ha precisato l’avvocato Luigi Chiappero.
La Juve si è presentata al gran completo con i due calciatori, attesi poi in serata da Conte a Salerno per l’amichevole con il Malaga, l’ad Marotta e il pool di legali capitanato dallo stesso Chiappero e Gian Piero Bianchi.
E lo slittamento delle arringhe difensive riguardo le posizioni legate alla partita Udinese- Bari, previste all’inizio della giornata, facevano subito capire che qualcosa bolliva in pentola. I legali hanno tentato di smontare i racconti di Andrea Masiello, puntando proprio a indebolire quello che Palazzi considera il punto di forza del suo teorema accusatorio: il pm della procura Figc giudica un «arrichimento il fatto che Masiello abbia progressivamente modificato la sua versione », la difesa di Bonucci lo considera invece «un adeguamento perchè a cambiare nel suo racconto sono le circostanze».
E l’avvocato Chiappero ha poi giocato una carta a sorpresa: la dichiarazione scritta della Procura di Bari, che aveva ricevuto le carte dell’inchiesta di Cremona per competenza. Tale dichiarazione attesta come Bonuccisiaritenutosolounapersonainformata sui fatti e non sia iscritto nel registro degli indagati.
Ieri si è conclusa la fase dibattimentale dei due filoni di Cremona e Bari, mercoledì 8 (più probabilmente giovedì 9) le sentenze di primo grado, mentre il 17 o il 20 agosto inizierà il processo d’appello davanti alla Corte di Giustizia Federale.
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