"Pronti a dialogare con il governo ma da protagonisti. E sui rivali..."

Buonfiglio sicuro: "Barelli e Binaghi erano contro? Per parlare di sport non serve essere amici"

"Pronti a dialogare con il governo ma da protagonisti. E sui rivali..."
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"Una forte emozione. Che però il senso del dovere ha già accantonato. Non vedo l'ora di cominciare, con il segretario generale e la Giunta faremo un'agenda di incontri istituzionali, mi farebbe piacere redigere il primo piano strategico quadriennale con governo e Sport e Salute. Io sono stanco di sentire lamentele, bisogna proporre - ha affermato il nuovo presidente del Coni Luciano Buonfiglio -. Ogni attore di questo mondo deve avere il suo ruolo e conoscere alla perfezione quella che sarà la nostra strada".

Come dialogherà col governo?

"Siamo pronti al massimo confronto. Dobbiamo fare in modo che la politica comprenda che siamo credibili, preparati e competenti. Lo sport ha questa funzione, con qualsiasi governo che verrà. Non possiamo isolarci. Dobbiamo essere parte del nostro Paese, parte di chi governa e dà le linee guida. Noi però dobbiamo essere protagonisti affinché queste linee guida abbiano successo".

Primi passi?

"Dobbiamo presentare dei progetti che siano migliorativi e assicurarci che la performance cresca. Questo non solo per quel che riguarda il discorso medaglie, ma anche come sportello di servizio per federazioni, discipline associate e società sportive. Sono loro la vera base".

Ci saranno loro al centro delle vostre iniziative?

"Senza dubbio. Le associazioni di base stanno soffrendo. Ci dobbiamo mettere a loro disposizione. Se diciamo che i valori dello sport servono per far crescere ragazze e ragazzi migliori e che lo sport fa risparmiare soldi al ministero della Salute, poi non possiamo mortificare le società e le associazioni".

Il primo a chiamarla?

"La prima telefonata l'ho ricevuta da Andrea Abodi, per pianificare il prossimo incontro. Poi è arrivata la chiamata dal Mef e Giancarlo Giorgetti, che è stato molto carino. Perché c'è lo sport, ma c'è pure chi finanzia lo sport".

Da Binaghi, n°1 del tennis, e Barelli, n°1 del nuoto, non ha avuto di certo sostegno: è preoccupato?

"Se vogliamo parlare di sport non c'è bisogno di essere amici, basta essere professionisti e professionali".

Pancalli ha invece parlato di colpi bassi in campagna elettorale: a cosa si riferiva?

"Credo di essere davvero il rappresentante dello sport, qualcun altro poteva essere il rappresentante di una parte della politica. E qui mi fermo. Oggi è stato percepito che lo sport ha la sua importanza".

Pronto all'avventura di

Milano-Cortina del 2026?

"Ho al mio fianco Carlo Mornati, che conosce tutto di quest'ambiente e che la Giunta ha voluto confermare. Quando sono stato a Montreal mi sono dedicato alla canoa anima e corpo e qui sarà lo stesso".

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