Il saluto composto di Oscar Pistorius è stato l'ultimo atto di un sogno che non poteva avverarsi. La semifinale ha detto che il mondo dei quattrocentisti è sempre troppo veloce per potergli star dietro con i suoi trampoli. Fuori Pistorius, ultimo come ha voluto la sacra legge della gara, ma ancora una volta beniamino della gente che si alza nella standing ovation. La tosta compagnia della sua gara ha strappato i veli alla gerarchia della finale. Gli uomini dei paesi esotici la fanno da padroni: Trinidad, Grenada, Repubblica Dominicana. Così sventolano le bandiere dei tre vincitori delle semifinali, ovvero Lalonde Gordon nella prima, Kirani James, il teen ager campione del mondo, nella seconda quella di Pistorius, e Luguelin Santos nella terza.
Pistorius stavolta ha trovato la batteria più complicata. Kirani James gli stava a due corsie di distanza, dietro lo ha incalzato Jo nathan Borlèe, uno dei gemelli belgi, a fianco Chris Brown, il più vecchio della compagnia (classe 1978). La gara di Pistorius è stata una affannata corsa a non perdere troppo terreno, ma sul rettilineo il sudafricano è affondato mentre Kirani James ricominciava a prender confidenza con la corsa di testa. Stasera la resa dei conti: i fratelli Borlèe hanno l'occasione della vita per riportare l'Europa in cima al mondo. Sarà dura.
Invece le donne si sono rifugiate nel classico: vittoria americana, ma con quel pizzico di sangue giamaicano che farà gioco nella titanica lotta delle corse veloci. Sanya Richards Ross, giamaicana scappata dall'isola a 12 anni e divenuta cittadina americana nel 2002, ha portato a casa la medaglia che mancava alla sua bella collezione: oro due volte in staffetta ai Giochi, una volta nella corsa individuale (mondiale di Berlino 2009), aveva carezzato l'idea a Pechino, ricacciata indietro fino al bronzo dalla giamaicana Williams e da Christine Ohuruogu, damigella inglese che ha corso con lo stadio olimpico a soffiare per lei. Ha cercato il bis dell'oro cinese, il soffio è stato solo un sibilo, le gambe della Richards hanno girato vorticosamente in curva e tenuto botta all'entusiasmante testa a testa finale. Malamente scorticata Amantle Montsho, attuale campionessa del mondo.
Sanya Richards, sposata a un giocatore di football americano e amante del canto e del ballo con discreto successo, di recente ha lanciato la campagna contro il cerotto agli atleti su Twitter. Ha avuto successo in tutto. Momento d'oro.
Non coglie l'attimo, invece, Nicola Vizzoni che nella finale del martello riesce a superare il taglio dopo i primi tre lanci facendo segnare l'ottava misura, ma negli ultimi tre tentativi l'argento olimpico di Sydney 2000 non si migliora abbastanza e chiude all'ottavo posto.
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