Quattro vittorie consecutive tra campionato ed Europa League non sono bastate per spazzare le nuvole che offuscano il presente e soprattutto il futuro nerazzurro. La partita di stasera a Firenze - la quarta senza l'ammutinato Icardi - è il test che, se vinto, può valere a Spalletti la fuga definitiva dalla crisi, ma altrettanto, se perso, può significare un tonfo più rumoroso di quelli (Torino, Lazio, Bologna) che 20 giorni fa hanno portato l'Inter sull'orlo del baratro. Perché perdendo svanirebbe di fatto il tesoretto sulla quinta in classifica (il Milan incalza), ma soprattutto perché Icardi verrebbe improvvisamente a trovarsi in posizione di forza, dimostrandosi indispensabile per una squadra nata intorno ai suoi gol, nonostante il sospetto rilancio di alcuni compagni (Perisic, ma anche Nainggolan) sembri svelare la voglia del gruppo di dimostrarsi all'altezza anche senza il suo bomber principe. Curiosità statistica: Icardi alla Fiorentina ha segnato in campionato 11 volte in 10 partite giocate con la maglia dell'Inter, come a nessun'altra squadra in Serie A. Non averlo in campo non sembra di buon auspicio.
«Spero che Mauro torni presto, ma l'Inter non dipende da un solo giocatore», si affretta a dire Spalletti, probabilmente l'ispiratore del gesto che ha spinto Icardi sull'Aventino. Del resto, precisazioni social a parte, Wanda Nara è stata chiara: per guarire non servono infiltrazioni al ginocchio ma tante scuse e la vecchia fascia da capitano. L'Inter non può tornare indietro, ci mancherebbe, Icardi non vuole andare avanti: per evitarsi rogne e spingere l'argentino a chinare finalmente il capo, l'Inter non può che continuare a vincere.
È chiaro che non è un problema fisico a tenere Icardi fuori squadra, ma l'orgoglio lacerato come il pezzetto di stoffa strappato dal braccio. «Dobbiamo recuperare tutti, soprattutto i giocatori d'attacco: dico Mauro, ma anche Keita, che però non sta ancora bene», chiosa preoccupato Spalletti. E allora, con Lautaro diffidato in campionato come in Europa, il tempo che resta non è molto e le alternative persino di meno. La società sta fingendo di credere all'infiammazione al ginocchio, di fatto smentita dagli accertamenti strumentali, e ipotizza un piano di recupero per avere Icardi in campo tra due settimane, nell'andata contro l'Eintracht. La via diplomatica però non prevede al momento alcuna offerta di rinnovo, tanto meno sono stati ipotizzati tetti economici: troppo alto il rischio di un rifiuto (Wanda dixit) che rimetterebbe la società in posizione di debolezza. Marotta non vuole trattare. L'ideale per l'Inter sarebbe che Icardi si convincesse di avere ancora bisogno dell' Inter.
Icardi punta sull'esatto contrario. Molto ci dirà la Fiorentina.Stasera gioca l'Inter migliore possibile, con l'ex viola Vecino accanto a Brozovic e il Ninja dietro Lautaro. Sperando che basti, anche se non sarà facile.
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