I disastri dell'ego Fifa in crisi d'astinenza

Avete presente l'orso del tiro a segni? Bene, basta sostituirlo con la Fifa e la sua orchestra

I disastri dell'ego Fifa in crisi d'astinenza

Avete presente l'orso del tiro a segni? Bene, basta sostituirlo con la Fifa e la sua orchestra, perché il Galles ha deciso di presentare protesta ufficiale contro il governo di Zurigo traslocato a Doha, la federcalcio tedesca ha pronta la denuncia per i diritti lesi ai calciatori e ai tifosi. È un bel momento quello che sta vivendo il massimo organismo calcistico del mondo ma c'è una spiegazione. A differenza di Ceferin e dell'Uefa che vivono di gloria ogni giorno, settimana e mese, tra campionati vari, coppe europee e campionati d'Europa e Nations League, il gruppo Infantino Fifa è costretto ad attendere quattro anni per esibire il proprio ego e quindi illuminarsi di immenso. Un mese ogni quarantotto, trenta giorni abbondanti per farsi conoscere e riconoscere, un tempo breve e lungo per fare la qualunque, prendere decisioni clamorose, scendere a compromessi, cambiare i regolamenti, incassare sei miliardi dopo averne fatti spendere agli organizzatori 220 di cui 103 stanziati dal governo per progetti straordinari, cene, limousine, jet privati, doni vari, case in affitto e non, una footballand con i ventri oscurati, impossibile leggere i dati contabili e sapere che fine faranno i soldi, al di là della propaganda.

L'esposizione plateale della Fifa ha avuto inizio con l'era Blatter, prima di lui Joao Havelange aveva lavorato sott'acqua, badando alla speculazione personale senza occuparsi minimamente della comunicazione. Blatter e Infantino hanno acceso le luci su se stessi e sul loro governo, come diceva Andreotti il potere logora chi non ce l'ha. Ma non è detto che, infine, distrugga anche chi lo detiene.

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