Le arbitre? Solo "bidelle". L'ipocrisia della Fifa

Chi ha visto madame Stephanie Frappart? Qualcuno sa dove si trovi Salima Mukansanga? Si cercano notizie di Yoshimi Yamashita e di altre donne, una messicana, una brasiliana e un'americana

Le arbitre? Solo "bidelle". L'ipocrisia della Fifa

Chi ha visto madame Stephanie Frappart? Qualcuno sa dove si trovi Salima Mukansanga? Si cercano notizie di Yoshimi Yamashita e di altre donne, una messicana, una brasiliana e un'americana chiamate dalla Fifa per dirigere le partite del mondiale. La bufala di Infantino and Collina sull'apertura alle donne in un Paese che vìola ogni giorno i diritti delle stesse, che le obbliga al velo, che le tiene a margine di eventi ufficiali. L'ipocrisia del governo calcistico mondiale trova collusione e complicità, il settore arbitrale vive, come sempre, la sua vita privata ed esclusiva, in silenzio stampa interrotto da qualche annuncio di propaganda. Designati arbitri di ogni parte del mondo, per evidenti ragioni elettorali ma quando è arrivata la prima partita-chiave, Spagna-Germania, ecco l'U Turn della Fifa, per l'incontro è stato chiamato un olandese di grande censo, niente da fare per le ragazze trattate come bidelle a bordo campo, utili per sollevare il tabellone dei cambi e dei minuti di recupero, eventualmente come guardalinee o quarto ufficiale, insomma invitate ma che non disturbino i lavori di chi sa come si debba fare con il football. La svolta di genere è una balla che ha incantato chi non conosce le regole e le abitudini (cattive) del palazzo.

Le nuove variazioni al regolamento hanno aggiunto potere e creato confusione, la serie A è pronta, a novanta gradi, al trasloco del fuorigioco semiautomatico e al tempo effettivo, i primi segnali si sono già visti nelle partite di serie B di questi giorni. Prepariamoci a un nuovo campionato, in attesa dei droni e dei computer comunque gestiti dagli arbitri. E non dalle arbitre.

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