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Quei difetti dell'Inter ereditati dal passato

Chivu ha un organico più forte di quello che aveva Inzaghi, Pio e Bonny terzo e quarto attaccante non sono per tutti, ma i difetti che c'erano ieri sono rimasti oggi

Quei difetti dell'Inter ereditati dal passato
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Vincere è l'unica cosa che conta non solo a Torino. Lo disse Giampiero Boniperti ma lo pensano tutti, anche se molti si vergognano e tacciono. Vincere è l'unica cosa che conta anche a Milano, anche all'Inter, dove una stagione come l'ultima è finita a mani vuote, nonostante la squadra sia stata fino all'ultimo in corsa per vincere tutto e a distanza di sei mesi, a ogni colpo a vuoto ci si interroga sull'eredità psicologiche lasciate da quei risultati. I gol subiti nel finale e le sconfitte contro le squadre più forti: difetti che aveva l'Inter di Inzaghi e che continua ad avere quella di Chivu. Radio propaganda aveva diffuso dispacci sul cattivo lavoro fisico del precedente staff tecnico. Da lì i cali nei finali di partita e gl'infortuni. Peccato che quest'anno, quando si racconta che si lavora di più e soprattutto meglio, l'Inter continui a prendere gol in extremis e i suoi giocatori a farsi male, forse ancora più che in passato, anche se gl'infortuni sono una costante del calcio contemporaneo. Le difficoltà contro le grandi squadre non nascono quest'anno (sei partite senza battere il Milan, quattro il Napoli e tre la Juventus: 6 pareggi e 7 sconfitte complessive) e dimostrano che nulla è più luogo comune della presunta larga superiorità tecnica della rosa nerazzurra, di cui tanto si parla (e spesso straparla).

Chivu ha un organico più forte di quello che aveva Inzaghi, Pio e Bonny terzo e quarto attaccante non sono per tutti, ma i difetti che c'erano ieri sono rimasti oggi. Con un anno in più. Sei sconfitte in 4 mesi non hanno pregiudicato nulla, ma Chivu ricordi che sarà giudicato per le vittorie. Perché anche all'Inter vincere è l'unica cosa che conta.

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