MilanelloScusi Muntari, ma lei sta già bruciando le tappe: è merito dei sensi di colpa?
«Ho avuto le stampelle per una settimana, medici e fisioterapisti mi hanno suggerito di procedere con calma, sono sicuro di tornare prima del 2013. La mia fortuna è doppia: il legamento non era tranciato di netto ma solo lesionato eppoi da quando sono arrivato a Milanello ho compiuto progressi straordinari. I miei compagni di squadra mi incoraggiano: dai, che devi tornare presto, mi ripetono».
Ma come le è venuto in mente di giocare a calcio con gli amici....
«Ho sempre giocato con i miei amici, potevo stirarmi e invece mi si è lesionato il legamento, non accadrà mai più ma ora è meglio pensare positivo».
Galliani è ancora inviperito?
«Quando mi ha visto, mi ha fatto un cenno con la mano come per dire: lazzarone. Gli ho promesso che tornerò più forte di prima».
Lo sa che per Allegri avrebbe giocato al posto di Van Bommel?
«A me quel ruolo è sempre piaciuto. Ma sono disponibile a giocare anche in altri ruoli: così è stato con Spalletti a Udine, così con Mourinho all'Inter, così sarà con Allegri».
Che aria si respira a Milanello senza Thiago Silva e Ibrahimovic?
«Aria fresca! Eravamo preparati all'addio di Gattuso, Nesta, Seedorf, Zambrotta, Thiago e Ibra erano fondamentali per noi. Ma Galliani e Braida sanno cosa fare. Non ho dubbi: il Milan sarà sempre il Milan, anche senza quei due. Da qui sono partiti Shevchenko e Kakà e la squadra è tornata in alto. Così dovremo fare noi».
Forse qualcuno, tipo Cassano, dovrà diventare un leader...
«No, Antonio non deve prendere il posto di Ibra, Antonio è già leader. E poi non è solo. Perché abbiamo Cassano, Pato, Robinho. Non uno ma la squadra può rimpiazzare Thiago e Ibra, ognuno deve dare di più».
Cosa pensi della decisione, dopo il famoso gol fantasma contro la Juve, di procedere alla riforma con gli arbitri di porta?
«È una decisione saggia che eviterà altri clamorosi errori in futuro. Sono felice della decisione».
Ma se avessero visto quel gol, come sarebbe finito il duello scudetto con la Juve?
«Potevamo vincere la partita e perdere il campionato oppure perdere la partita e vincere il campionato. Ormai è andata così».
Ma di Buffon che non si accorse di nulla cosa pensa?
«Io non ho mai avuto un idolo ma ho sempre considerato Buffon un campione di correttezza e di lealtà. Io so bene che la palla era dentro, lui sa bene che la palla era dentro. Nel calcio, sotto la pressione della partita, può succedere che magari cadi a terra e fai una scena, succede a tutti. Ma così...».
Cosa ha avuto la Juve in più rispetto al Milan?
«Erano ben organizzati, si capiva che era un gruppo unito, correvano tutti, Conte ha fatto un gran bel lavoro, e ciascuno era pronto al sacrificio per il compagno».
Ma è vero che con Allegri non c'è feeling?
«A me non sembra. Io vedo che tutti parlano e scherzano con il mister. Poi quando si lavora, il clima è diverso, dev'essere diverso».
Continua a sentire Mourinho?
«Tre, quattro giorni fa l'ultima volta.
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