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Questa Juve ha Fede. Un colpo da Champions per battere i campioni

Chiesa-gol, e la Signora vola con il Chelsea Dopo i dubbi, Allegri ritrova la sua squadra

Questa Juve ha Fede. Un colpo da Champions per battere i campioni

La Juventus si regala una notte da Champions. Ha salutato un fenomeno Cristiano Ronaldo, ma ormai in casa ne ha un altro: Federico Chiesa. L'azzurro trascina i bianconeri battendo i campioni in carica con una prova da fuoriclasse. Un suo guizzo subito dopo l'intervallo piega il Chelsea dopo che lo aveva messo alle corde con le sue folate, spesso imprendibile per Thiago Silva e soci. Una vittoria all'italiana per Massimiliano Allegri orfano di Dybala e Morata: dopo una partenza in sofferenza, troppo rispettosa nei confronti dei detentori del trofeo, risistema la squadra e non corre particolari pericoli di fronte a Lukaku che fa scena muta. Il tecnico aveva detto di aver inserito il premio Champions nel contratto, ma serve ben altro: questo sia chiaro.

Lo spirito però è quello giusto, la Signora sembra incarnare per una serata quello della Nazionale di Mancini: sacrificio, solidità e aiuto reciproco. Il gioco no. Comunque è sempre Italia-Inghilterra, anche se quelli vestiti di blu arrivano da Londra e hanno la Champions in bacheca. E così si parte tutti in ginocchio, uno dei tormentoni dell'Europeo, tranne Marcos Alonso. Subito un po-po-po per ricordare agli inglesi chi c'è sul trono d'Europa delle nazionali. Nella Juve ci sono quattro campioni di Wembley titolari, non Chiellini. È la sorpresa di Max Allegri, mentre quella tattica è un falso nove arrangiato con Bernardeschi e Chiesa a scambiarsi di posizione. Un quarto d'ora di bambola convince il tecnico dei bianconeri a rivedere la sua «idea strana». Quindi Danilo diventa terzo centrale e Cuadrado rincula sulla linea a cinque. È un modo per prendere le misure ai fluttuanti Havertz e Ziyech. La Juve ritrova sicurezza, mentre il Chelsea esibisce il suo palleggio fine a se stesso, aspettando l'imbucata per Lukaku preso di mira per il suo passato interista: il belga colleziona solo una girata debole. È Chiesa a salire in cattedra con i suoi strappi che fanno male ai blues. Queste sono le sue notti, l'avevano già detto le sfide con il Porto della passata stagione, concetto ribadito all'Europeo. Lui tenta di riempire il vuoto o meglio voragine aperta dalla fuga di CR7. Per stessa ammissione di Bonucci: «Qualcuno pensava che la sua presenza da sola bastasse per vincere le partite. E così giorno dopo giorno sono mancate umiltà, sacrificio. Forse era scontato che se davamo palla a lui ci avrebbe fatto vincere».

Chiesa toglie il dubbio a inizio ripresa. La Juventus sorprende il Chelsea all'uscita degli spogliatoi con l'ex viola che trasforma in oro l'imbucata di Bernardeschi. Esplode l'Allianz Stadium, esaurito per la metà consentita, con la Juve che ritrova i tifosi in Europa dopo quasi due anni. Bonucci suona la carica in contropiede dopo aver diretto il muro e davanti a lui un Locatelli superlativo. Effetto Italia.

Non per Tuchel che toglie Jorginho, il faro di Mancini, con un triplo cambio inglese (Hudson-Odoi, Loftus-Cheek e Chalobah), ma è Bernardeschi a divorarsi il due a zero. Allegri «coccola» Chiesa con un calcetto consolatorio dopo 70' strepitosi. Lukaku mette paura nel finale, a dare man forte arriva Chiellini, il capitano degli eroi di Wembley. C'è lui a proteggere il tesoretto di Chiesa, un fenomeno.

C'è vita anche senza Cristiano Ronaldo.

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