Questione di talento

Il padrone di casa indosserà la maglia numero 7 e contro il Napoli ha un bilancio personale di quattro gol e due assist in 14 presenze

Questione di talento
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Il padrone di casa indosserà la maglia numero 7 e contro il Napoli ha un bilancio personale di quattro gol e due assist in 14 presenze: secondo il sito specializzato transfermarkt.it ha un valore di mercato di 45 milioni, con contratto in scadenza nel 2025 che probabilmente entro la fine del campionato gli sarà allungato di almeno una stagione. L'ospite porterà invece sulla schiena il numero 77, ha quattro anni in meno del rivale e contro la Juventus ha fatto registrare un gol e due assist in due presenze, vincendo in entrambe le circostanze: se il Napoli decidesse di venderlo, la base sarebbe di circa 80 milioni per un contratto che andrà in scadenza nel 2027.

Federico Chiesa e Khvicha Kvaratskhelia saranno due degli uomini più attesi nel match di domani sera allo Stadium: esterni d'attacco entrambi, tanta corsa nelle gambe, altrettanta capacità di proporre gioco. Il primo quest'anno viene utilizzato da seconda punta nel 3-5-2 allegriano, ma spesso lo si vede più sull'amata fascia che altrove: la stessa zona di campo dove ama agire il secondo, imprendibile lo scorso anno e adesso un po' meno sfavillante pur rimanendo giocatore da tenere d'occhio. Curiosamente, il loro attuale rendimento è molto simile: 931' con 4 gol e 2 assist per il bianconero, 943' con 4 reti e altrettanti assist per il georgiano. Forse avrebbero potuto fare di più, ma averne di giocatori così: adrenalinici e pericolosi sotto porta. In una parola, pur con le dovute differenze, talentuosi: tanto dell'esito del match di domani potrebbe passare dai loro piedi e dalla loro luna.

La Juve andrà a caccia dell'ennesimo momentaneo sorpasso sull'Inter, il Napoli cercherà di ripartire dopo il ko patito proprio contro i nerazzurri nell'ultima giornata, ben sapendo che anche un eventuale successo difficilmente lo rimetterebbe in corsa per il tricolore: provarci è però obbligatorio, soprattutto perché la qualificazione alla Champions è obiettivo imprescindibile per le big del campionato. Sullo sfondo, con un certo ritardo sulla tabella di marcia e soprattutto dopo una separazione non proprio consensuale, le parole al miele di De Laurentiis nei confronti di Spalletti («riuscito a modellare il gruppo di lavoro come pochi, dopo che gli avevamo tolto sei giocatori fondamentali, sostituendoli in mezzo ai dubbi di tanti») e il compleanno numero 48 di Andrea Agnelli: omaggiato dal sito internet societario («19 trofei conquistati insieme.

Buon compleanno Andrea!») con inevitabile profluvio di commenti dei tifosi. Molti riconoscenti, ma non tutti: alcuni lo hanno infatti additato come il maggiore colpevole delle vicende extra calcistiche che hanno penalizzato la società.

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