
Che il calcio, questo calcio, sia schizofrenico viene confermato dalle seguenti ultime notizie: l'Olympique di Marsiglia ha punito e licenziato, dunque messo in vendita, Adrien Rabiot, colpevole di atto violento nei confronti di un compagno di squadra, ma il giusto castigo non ha sfiorato minimamente Didier Deschamps che ha provveduto a convocare il centrocampista per i prossimi impegni della nazionale contro l'Ucraina a Wroclaw in Polonia, il 5 settembre e contro l'Islanda al Parco dei Principi il 9 settembre, come qualificazioni al mondiale. In contemporanea anche Massimiliano Allegri, approfittando della condanna all'esilio inflitta al calciatore, desidera fortissimamente Rabiot per il Milan. Non è finita qui, sulla stessa frequenza, Kolo Muani, uno dei mille capricci della Juventus, non rientra affatto nei piani di Deschamps che infatti lo ha depennato dalla lista dei convocati. Siamo in piena commedia franco-italiana, nemmeno i rapporti tra Macron e Salvini sono arrivati a tanto clamore, perché alla Juventus pochissimi sono convinti che Kolo Muani rappresenti un affare, per acquistarlo definitivamente occorre un piano di spesa di 80 milioni, tra cartellino e salario, ma questa cifra non soltanto non corrisponde al valore del calciatore ma soprattutto sarebbe la riapertura di stagioni contabili infernali per la Juventus che già viaggia con i creditori alla porta della Continassa.
Rabiot può andare dovunque, al Milan innanzitutto, se la Juventus, come risulta, dovesse rinunciare a Kolo Muani, andrebbe alla trattativa di conferma e rinnovo di Dusan Vlahovic che avrebbe interesse a restare (dopo aver lui stesso rifiutato un'offerta del Napoli), vuole giocare il mondiale, desidera riscattarsi ed ha mutato anche il proprio comportamento malmostoso all'interno del gruppo, l'ultimo Vlahovic, a differenza di Lookman, è un esempio forte di fedeltà all'impegno contrattuale. Probabili colpi di scena, lunedì 1 settembre, si chiude.