Ora che l'attenzione torna a concentrarsi sugli ultimi 50 giorni del campionato e sulle coppe, con tre club italiani ancora impegnati, la Nazionale passa nel dimenticatoio. Anche se la road map è già fissata: annuncio del nuovo ct tra il 21 e il 23 maggio, le tre amichevoli del 28 maggio con l'Arabia Saudita (in questo caso ci sarà un gruppo sperimentale senza big), del 1° giugno a Nizza con la Francia e il 4 giugno a Torino contro l'Olanda, probabilmente - salvo ripensamenti dell'ultim'ora - l'ultima apparizione di Gigi Buffon con la Nazionale.
Il gol di Insigne su rigore a Wembley ha reso meno amaro il miniciclo di Di Biagio, che potrebbe ancora «traghettare» l'Italia nelle prossime tre sfide. Ma la rete del folletto del Napoli ha solo nascosto la polvere sotto il tappeto. In una squadra crollata al 20° posto del ranking (mai così male) serve intanto ritrovare un bomber che ci permetta di alzare le scarse medie realizzative degli ultimi tempi. L'ultima punta centrale vecchio stampo è stata Pellè, naufragato e poi sparito dopo Euro 2016 anche a causa di quell'affronto a Ventura (non lo salutò dopo un cambio non gradito). Gli zero gol su azione nelle ultime 4 gare sono un dato incredibile per l'Italia: Ciro Immobile non si può dire che non sappia segnare, è il maggior esponente del campionato italiano a livello di gol segnati (26, che diventano 34 guardando anche le altre competizioni giocate dalla Lazio), ma in Nazionale il suo rendimento cala: con i biancocelesti vanta otto reti nelle ultime nove partite, in azzurro si è fermato a quella a Israele il 5 settembre scorso nelle ultime 11 gare. Per Insigne vale lo stesso discorso del laziale, manca di fatto all'appello «SuperGallo» Belotti che sta vivendo una stagione no anche a causa di infortuni. Gabbiadini e Zaza sono fuori dai radar azzurri, Verdi e Cutrone necessitano di tempo e minuti giocati, così torna in auge il nome di Balotelli, lontano da Coverciano ormai da 4 anni.
Consideriamo poi che manca il talento avuto dall'Italia in ogni epoca storica, pur avendo però un ristretto gruppo di giovani da cui ripartire: la lista comprende Donnarumma, Rugani, De Sciglio, Pellegrini e Chiesa, ai quali dovrebbero aggiungersi i vari Romagnoli, Caldara, Barella, Bernardeschi, forse El
Shaarawy. Una bella eredità per il nuovo ct (Mancini e Ancelotti gli unici contattati direttamente, il primo resta favorito) comunque chiamato a un lavoro difficile soprattutto per ridare un'anima e personalità agli azzurri.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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