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Real, United e Bayern in crisi di identità

Spagnoli ko a Mosca, inglesi e tedeschi senza vittorie: tre panchine già a rischio

Real, United e Bayern in crisi di identità

Spagna, Inghilterra, Germania: a ciascuno la propria crisi. Real Madrid, Manchester United e Bayern Monaco sono tutte uscite con le ossa rotte, o quasi, dal martedì di Champions, confermando un malessere giù emerso tra le mura dei rispettivi campionati. Il tonfo più clamoroso è arrivato dai tri-campioni in carica del Real, sconfitti in Russia da un Cska dall'età media di 24 anni. Tra elementi fuori forma (Modric, Benzema), infortuni veri (Isco) e presunti (Bale), agli uomini di Lopetegui sta girando tutto storto, vedi anche i legni colpiti a Mosca. L'ex ct della Spagna (licenziato a due giorni dall'inizio dell'Europeo) sembra aver riportato la squadra indietro di un decennio: tre partite senza gol infatti il Real non le metteva in fila dal 2007 sotto la gestione Fabio Capello. Facile ipotizzare che la decisione di Zidane di abbandonare la barca dopo la terza Champions non fosse dettata solo dalla sazietà a livello di successi, ma anche dalla percezione di un progressivo sgretolamento del suo blocco vincente.

Il francese rimane uno dei nomi caldi per la successione di Mourinho sulla panchina del Manchester United. Già in estate il portoghese era ai ferri corti con l'ambiente, vuoi per la gestione conflittuale del caso-Pogba, vuoi per l'insoddisfazione dei movimenti di mercato effettuati dal club. Lo 0-0 con il Valencia ha portato a quattro le partite consecutive senza vittorie dei Red Devils, estendendo anche all'Europa il grigiore già palesatosi in Premier. E' bastato incontrare una squadra più attrezzata degli svizzeri dello Young Boys per sgonfiare le velleità del Manchester, il cui gioco si è fatto se possibile ancora meno elettrizzante di quello, già poco ispirato, dello scorso anno.

La modesta proposta di calcio è stata alla base del licenziamento di Ancelotti dal Bayern Monaco: meno di dodici mesi dopo con Kovac si è tornati punto e a capo, a dispetto delle prime buone uscite dell'ex Eintracht.

Squadra macchinosa, opaca, che punta molto sulla giocata dei solisti, contro l'Ajax è arrivato il terzo match consecutivo senza vittorie, con tanti ringraziamenti a Neuer e ai peccati di gioventù degli olandesi sotto porta. Punto quindi guadagnato quello dell'Allianz Arena, contro un avversario dal valore economico dieci volte inferiore a quello del Bayern: se non è crisi questa

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