I l Milan manda la controfigura alla festa dell'Alessandria. Solo un rigore di Balotelli spezza l'equilibrio precario che ci può essere tra due squadre divise da due categorie. Una sfida buona per l'estate che per una volta vale una finale di Coppa Italia, ma i rossoneri la giocano con approssimazione e l'ultima mezz'ora fa infuriare Mihajlovic, ma non basta per far credere a un miracolo dell'Alessandria a San Siro ottanta anni dopo quella semifinale, sempre di coppa, in cui i grigi eliminarono il Milan.Anche per questo è una serata di altri tempi, un classico fino agli anni Sessanta, un tuffo nel passato alla faccia di Lotito e delle sue elucubrazioni sul Carpi inacettabile in Serie A. Nel giorno dell'ennesimo scandalo, il calcio si riconcilia con una notte storica per una città, ma non solo. Per tutto il movimento è una boccata d'ossigeno una semifinale di Coppa Italia tra una squadra di Lega Pro e quello che è stato il club più titolato del mondo. Una serata anni Trenta, in cui ci sta bene, almeno per una volta, anche l'inno della Lega di Allevi. Ma soprattutto dominano i ventimila alessandrini, uno spettacolo fin dalla tangenziale, un vero e proprio muro di pullman. Assalto agli ultimi biglietti e affari per gli ambulanti di salamelle e soprattutto per quelli di sciarpe in edizione speciale per l'occasione.Il popolo grigio all'Olimpico di Torino vive la partita in trance. Uno spettacolo la Maratona granata colorata di grigio. In tribuna c'è Gianni Rivera, il grande doppio ex della sfida, colui che ha segnato l'ultimo gol alessandrino ai rossoneri in Serie A nel 1960 prima di andare a vincere tutto proprio con il Milan. I tifosi con i capelli bianchi chiamano i giocatori con il nome di battesimo, come se fossero i figli di un riscatto atteso mezzo secolo. Si passa dall'esaltazione generale, compresi fischi a Balotelli abitudine arrivata fino in provincia, a momenti di silenzio, a godersi il momento, a realizzare che non è un sogno.Dare per scontata la partita è un errore da non fare soprattutto se Balotelli svirgola i primi due palloni buoni e dall'altra parte fa meglio tal Marconi. Il campo pareggia valori che sulla carta non sarebbero confrontabili. Sirri non abbassa mai la guardia con Luiz Adriano e Marras e Nicco, il dieci grigio, giocano sempre a testa alta contro il centrocampo rossonero. Il Milan sbatte contro i grigi che si appoggiano ai ventimila quando la squadra di Mihajlovic sembra mettere paura. Sembra, perché capita raramente colpa del turnover esagerato in mezzo al campo dove Boateng e Honda fanno scena muta: la dieci rossonera sulle spalle del giapponese grida vendetta davanti a un certo Rivera. L'Alessandria paga a caro prezzo una delle poche distrazioni: Morero atterra Antonelli in area e Balotelli dal dischetto risveglia i grigi dal sogno. Primo gol di Super Mario dopo l'operazione, secondo stagionale dopo quello di Udine datato 22 settembre. Non poteva che segnare lui in una serata d'altri tempi. Non rovina comunque la festa grigia che continua nella ripresa con l'ingresso in campo dell'eroe di coppa Bocalon. Nel Milan si fatica sempre a trovare uno che meriti di giocare il derby con l'Alessandria che mette anche i brividi.
La minaccia di Miha alla vigilia è rimasta inascoltata come la richiesta di ipotecare la finale con almeno due-tre gol di scarto (ci va vicino Niang con un palo in fuorigioco). Al ritorno a San Siro sarà invasione grigia. Un'altra notte d'altri tempi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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