Milano Come uno qualunque. Come uno dei tanti ragazzi che giornalmente si presentano allIstituto di medicina dello sport nel palazzo Coni di via Piranesi per avere lidoneità agonistica. Un sorriso appena accennato, una fretta cane e la paura di sentirsi dire: no, caro Antonio, non puoi tornare a giocare. Alle 9,35 di ieri Antonio Cassano in tuta e maglietta bianca ha attraversato la calca di operatori tv e giornalisti che laspettavano per fiondarsi, insieme a Rodolfo Tavana responsabile sanitario rossonero, negli ambulatori dellIstituto. E uscirne alle 10,45 con un sorriso infinito e scappare a casa dalla moglie Carolina e dal piccolo Cristopher che lattendevano in ansia, con una certezza però. «Sì, Antonio gli ha detto il professor Emilio Rovelli, direttore dellIstituto che lha sottoposto a ecg sotto sforzo e altri esami sei idoneo, sei ancora un calciatore e puoi tornare a giocare». La fine di un incubo, il ritorno alla vita da quando in quel maledetto 29 ottobre una «sofferenza ischemica» e la scoperta di una piccola anomalia al cuore avevano interrotto la carriera del genietto di Bari Vecchia. Cinque mesi di dramma e di speranza con loperazione, la convalescenza, il parere positivo lo scorso lunedì da una commissione di 10 luminari e ieri finalmente lok definitivo.
Mancava solo questo piccolo grande tassello per far ripartire, in tutti i sensi, Cassano. «Il certificato cè, la Federazione medico italiana ci ha aiutato, ci ha permesso di avere il massimo di garanzia per la tutela della sua salute. Cassano adesso è idoneo come tutti gli altri giocatori del Milan», le dichiarazioni di Tavana. «Quando in campo? Adesso deciderà lallenatore, in teoria sarà in campo quando Allegri lo vorrà. Non ci sono più stop, per un anno ha lidoneità. Quindi lincubo è finito». E subito è arrivato anche il comunicato del Milan: «Cassano ha espletato anche gli aspetti legislativi inerenti allidoneità medico sportiva per la ripresa della sua attività agonistica e da subito può regolarmente tornare ad allenarsi con la squadra».
Detto e fatto, il giocatore alle 15,30 si è presentato a Milanello per allenarsi con la primavera di Dolcetti. (prima in classifica in campionato) insieme agli altri giocatori della prima squadra rimasti a Milano: Gattuso, Merkel, Strasser e Valoti. E su esplicita richiesta di Cassano, cera anche Rodolfo Tavana impossibilitato dunque a seguire la squadra a Barcellona. «Non è un sacrificio. Stare vicino a Cassano in questo momento è importantissimo, lui me lha chiesto ed io ho accettato di buon grado», precisa il sanitario rossonero. Grande la soddisfazione del presidente Berlusconi, subito informato e della squadra a Barcellona.
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