Coronavirus

La ripartenza del calcio dai cinque cambi al Var. E il governo si sbilancia

Ok alle sostituzioni in più e la tecnologia può essere sospesa. Zampa (Pd): verso la ripresa

La ripartenza del calcio dai cinque cambi al Var. E il governo si sbilancia

Tre squilli di tromba hanno rallegrato il venerdì del calcio italiano. Il primo è arrivato dal sito ufficiale dell'Inter: di primo mattino, esauriti tutti i controlli medici effettuati sulla rosa, ha annunciato che non ci sono positivi nel gruppo neroazzurro, autorizzati perciò già dal pomeriggio a iniziare gli allenamenti individuali. Indirettamente, il risultato provvede a cestinare la dichiarazione sfuggita a Lukaku sul famoso focolaio di Inter-Cagliari. Il secondo squillo è arrivato direttamente dall'Ifab che ha dato il via libera alla proposta Fifa di ammettere 5 sostituzioni (da effettuare però in 3 slot): toccherà alle singole federazioni adottarla con validità fino al termine fissato del 31 dicembre. Sempre in materia di regolamenti, un paragrafo ha riguardato il Var: può essere sospeso ma nel caso di conferma, il protocollo non può essere modificato.

Il terzo squillo è forse quello più atteso ed è arrivato dalla politica. Ha parlato Sandra Zampa, sottosegretario alla salute, che ha spalancato la porta alla speranza concreta di una ripresa degli allenamenti collettivi e della serie A. «Si va verso una soluzione ed è la soluzione che i tifosi di calcio si aspettano. Il via libera ancora non c'è ma si va verso una buona direzione» l'apertura accolta come un segnale decisivo dal calcio. Anche perché nella stessa occasione l'esponente del governo, che è tra l'altro vice-presidente del Pd, ha anche smentito che il titolare del dicastero, il ministro Speranza, «sia contrario alla riapertura del calcio».

In questo clima di recuperata fiducia, Gabriele Gravina, presidente della Federcalcio, ha riunito ieri le componenti del settore per fissare alcuni punti chiave della sua prossima attività. E qui sono spuntate fuori altre novità di segno positivo. Innanzitutto la prima: e cioè il prossimo consiglio federale, chiamato a decidere sui campionati, si terrà soltanto dopo la relazione del comitato tecnico-scientifico (in programma oggi) e in particolare dopo l'incontro con il premier Giuseppe Conte, segno evidente della decisione di palazzo Chigi di portare il dossier calcio sulla scrivania del premier. Seconda novità: ha confermato che tutti i campionati «restano sospesi» e che per nessuno, tanto meno per la Lega pro, si può parlare «di promozioni decise e di retrocessioni bloccate». È uno stop brutale al piano della Lega pro per evitare fin da subito ricorsi e cause per danni. Piuttosto, sul punto, Gravina ha diviso in due il calcio: da una parte serie A, B e C, dall'altra i dilettanti «che non potranno certo giocare durante l'estate» la sua precisazione.

Confermata, invece, la volontà politica di applicare la norma delle 5 sostituzioni, già introdotta in serie C. D'altro canto proprio Gravina non ha fatto mistero della personale soddisfazione dopo il vertice con il comitato tecnico scientifico di giovedì pomeriggio e ripetuto il giudizio positivo per il lavoro di preparazione svolto dai singoli club di serie A (tredici su venti hanno completato i test) che potranno così cominciare, dalla prossima settimana, gli allenamenti prima di finire in clausura in vista della preparazione collettiva.

Anche la notizia sul conto del Milan (tre calciatori con tracce di anticorpi sviluppati) che sta completando i test sierologici va in questa direzione: dal club rossonero trapelano esiti confortanti sullo stato di salute del gruppo.

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