È scattata ufficialmente l'operazione Ripartenza. La Figc, insieme al comitato medico-scientifico presieduto dal professor Zeppilli, ha stilato il protocollo di garanzia per far tornare in campo la Serie A. Una ripartenza a scaglioni e in 3 tappe: prima la A, poi la B e infine la Lega Pro, dove la maggior parte dei club si dicono però contrari alla ripresa dei campionati. Ma andiamo con ordine.
Il modello di lavoro si baserà su un ritiro blindato in stile preparazione estiva, in cui effettuare un test molecolare rapido e un test seriologico. Un iter propedeutico alla piena ripresa dell'attività sotto la sorveglianza del medico sociale. Il ritiro sarà preceduto da uno screening (72-96 ore prima di iniziare) che prevede, oltre all'esecuzione del test molecolare rapido e del test sierologico, un'anamnesi accurata, una visita clinica (valutazione degli eventuali sintomi e misurazione della temperatura corporea) insieme a esami strumentali e del sangue. Il luogo per l'allenamento deve essere ovviamente sanificato (intendendo per luogo sia il Centro Sportivo sia palestre, spogliatoi e alberghi qualora i club non abbiano una propria sede per il ritiro).
I dubbi restano, come palesato dal patron della Samp Ferrero: «Se a un giocatore viene ancora la febbre, che si fa? Mandiamo in quarantena tutta la squadra o lo consideriamo come un infortunio normale? Voglio finire il campionato tutelando i miei calciatori». Interrogativi legittimi.
Ma quando si tornerà in campo? Se il lockdown non verrà prolungato, la Figc punta a far ripartire gli allenamenti il 4 maggio. L'ipotesi su cui stanno lavorando in sinergia Figc&Serie A è il ritorno in campo per il 3 giugno. Data in cui si disputerebbe la 27sima giornata, anche se questa data potrebbe essere destinata ai recuperi (4 partite della 25sima giornata).
Nella Conference Call della Lega di A si è valutata anche l'opzione di anticipare il tutto di qualche giorno (30-31 maggio) per giocare le semifinali di ritorno di Coppa Italia Napoli-Inter e Juventus-Milan. Qualora il planning fosse rispettato, la Serie A si chiuderebbe a metà luglio. Ovviamente con 124 match in calendario (12 giornate più 4 recuperi) le sfide sarebbero spalmate senza sosta ogni 3 giorni, utilizzando il martedì-mercoledì e poi il consueto slot sabato-domenica. Armonizzando il calendario con la Uefa e le altre leghe si potrebbe poi dare spazio a Champions League ed Europa League a fine luglio-inizio agosto, in modo da finire entro Ferragosto e far scattare la stagione 2020/21 ai primi di settembre.
Per la gioia anche del numero uno del Coni, Giovanni Malagò, che da giorni si sta battendo per non
compromettere la prossima stagione in vista dell'Europeo. In tal senso le principali leghe europee aspettano le decisioni del Comitato Esecutivo UEFA (23 aprile) per stilare i calendari definitivi. CoVid19 permettendo...
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