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La rivoluzione silenziosa del professor Seedorf: al Milan torna lo psicologo

Il tecnico rossonero ridisegna squadra e staff. Scarta i ragazzotti di Allegri e tiene Tassotti. Sarà De Sciglio a curare Cerci

La rivoluzione silenziosa del professor Seedorf: al Milan torna lo psicologo

Milanello Le migliori rivoluzioni si realizzano in silenzio. E si scoprono col tempo. Nel calcio, come forse nella vita di tutti i giorni, falliscono quelle annunciate con tanto di fanfara e di interviste roboanti. Così a Milanello, sotto gli occhi degli addetti, è cominciata la rivoluzione targata Clarence Seedorf e sono ancora in pochi ad accorgersene.

Il «professore» ieri se l'è cavata con una battuta («il mercato di gennaio? Visto che sono arrivato io sono abbastanza soddisfatto!») ma dietro quel sorriso contagioso ha tenuto al riparo non solo la propria gigantesca autostima ma anche il piano col quale si è presentato ai Berlusconi e a Galliani al ritorno dal Brasile. Ieri mattina, per esempio, ha debuttato nella sala interviste il suo addetto-stampa, Alessandro Lutzu, che ha di fatto preso il posto di Michele Frola, press agent di Allegri e passato ad altro incarico dopo l'esonero del livornese. Con la differenza che nessun esponente del nutrito ufficio della comunicazione rossonera ha fatto circolare battute velenose: zitti e mosca.

Altro debutto, forse il nome di maggior rilievo, è quello di Bruno De Michelis, lo psicologo storico del Milan, collaboratore ascoltato di Capello e di Ancelotti, autore di accaniti dibattiti con lo stesso Seedorf, all'epoca calciatore ma col bernoccolo del manager. Dentro le rivoluzioni sono previsti anche i ripensamenti clamorosi. Per esempio sul conto dello staff tecnico definitivo da affiancare all'olandese dal luglio prossimo. Bene: dallo sbarco dell'olandese si è scritto e ripetuto delle candidature di Stam (come secondo) e Crespo (assistente) per la prossima stagione. Da qualche giorno, toccato con mano lo spessore di Mauro Tassotti, Seedorf è pronto a ritoccare il piano, lasciando Stam ad Amsterdam per tenersi al suo fianco la «memoria storica».

Anche la gestione del calcio-mercato ha denotato il peso politico esercitato da Seedorf. Galliani ne ha assecondato tutti gli orientamenti, l'azionista non ha messo mano al portafoglio ma non sono mancate operazioni non previste prima del suo arrivo. Ha chiesto Essien? Eccolo accontentato, e a costo zero. Ha chiesto di reperire specialisti per i ruoli di seconde punte dietro Balotelli? Ecco il marocchino Taarabt «a cui verranno date le possibilità di crescere» e la trattativa con il Parma per Biabiany interrotta a poche ore dalla sirena solo per la volontà del club emiliano di applicare al prestito l'obbligo del riscatto e non invece il diritto richiesto dal dirigente rossonero.

Le prime scelte tecniche di Seedorf hanno scolpito il nuovo sistema di gioco e messo da parte i "ragazzotti" di Allegri, uno tra tutti, Poli. Con soli due centrocampisti dietro il quartetto fantasia, la concorrenza si è fatta spietata. Essien è pronto a entrare stasera col Toro nella seconda parte, rischia il posto De Jong anche se connazionale di Clarence. Robinho ha il binario di sinistra garantito (in assenza di El Shaarawy), Abate può tornare con De Sciglio a sinistra (perché Cerci è un cliente mica facile) ma nel futuro dell'apprendista allenatore «De Sciglio rende meglio a destra». Al Milan, la rivoluzione silenziosa è partita. Ma c'è anche quella che taglia le teste. Laura Masi, capo del marketing, è stata licenziata in tronco con un telegramma firmato Barbara Berlusconi. Il resto è filosofia.

Che deve fare i conti con la classifica e con la sfida di stasera con il Toro, che non è missione semplicissima.

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