Pari. Pari in tutto Milan e Barcellona. Pari nel risultato, scandito dal superbo contropiede di Kaka/Robinho, incastonato dalla combinazione geometrica Iniesta/Messi. Pari, alla fine, anche una striscia di occasioni golose sprecate da entrambi, Muntari e Robinho, quelli con la mira discutibile, Adriano e Sanchez i degni compari dalla parte dei catalani. Pari che vuol dire ancora una volta che il Milan, il Milan attuale, inguardabile nelle prime di campionato e con una difesa colabrodo, è capace di giocare alla pari con il grande, mitico Barcellona. E di mostrare una perfetta organizzazione grazie a qualche felice intuizione tattica. Le stelle non stanno proprio a guardare. Prendete Kakà ad esempio, prendete Messi che riprende a segnare a San Siro. Poco da dire ha Balotelli nella serata perché, quando arriva, il Milan è tutto teso a proteggere il fortino di Amelia e non può certo permettersi il lusso di servirgli munizioni per i suoi tiri. Delude Neymar, non passano inosservati De Jong e Montolivo, anche i difensori attenti. Amelia può cavarsela con qualche intervento facile facile. Pari. Il pari risplende nella sera e lascia al Milan intatte o quasi le opportunità di qualificarsi. Deve vedersela con Ajax e Celtic adesso.
Per una volta la realtà del calcio obbedisce alla lavagna della vigilia. Preparata così, da Allegri, la sfida si dipana subito secondo l'intuito del livornese e s'avvia verso una piccola discesa che infiamma San Siro e consente di ammirare lampi di vero, strepitoso Kakà. La presenza di Robinho falso centravanti e di Kakà freccia a sinistra sembrano quasi cogliere di sorpresa la macchinosa difesa catalana che nella coppia centrale Piquè-Mascherano patisce la velocità. La sequenza rossonera, concentrata nei primi 10 minuti (gol di Muntari annullato per fuorigioco e gol buono di Robinho) è un piccolo capolavoro di tecnica e di coraggio: la tecnica raffinata di Kakà nel servire un cioccolatino da scartare al sodale brasiliano davanti alla porta, il coraggio di Robinho nell'andare a caccia di un pallone che sembra proprietà privata di Mascherano e Piquè. Il Barça quasi non se ne cura, secondo collaudata esperienza. E riprende a masticare il suo calcio, palleggiato, sicuro di poter trovare prima o poi uno sbocco utile. Che si manifesta appena Zapata sbava un rinvio Montolivo e De Jong si scontrano nel tentativo di artigliare il pallone che finisce tra i sapienti piedi di Iniesta. È come averlo messo in banca perché puntuale spunta l'assist tra i piedi di Messi. Depositarlo nell'angolo di Amelia è un giochino da ragazzi per l'argentino che segna il suo 6° gol personale ai rossoneri ma il primo su azione a San Siro al sesto tentativo, dopo quello su rigore di due anni fa.
Il Milan ha coraggio, sfida il Barcellona aspettandolo nella sua metà campo, e poi riparte. Gioca alla pari insomma e pari sono nella frazione oltre che i gol anche le occasioni limpide, di Mexes e Sanchez replicate nella ripresa da Robinho e Iniesta, entrambi soli davanti ai portieri, uno scarabocchio in fotocopia. Qui comanda il Barcellona, secondo attese scontate, mentre il Milan deve attrezzarsi per non farsi mettere sotto. Robinho non è un centravanti, si arrangia, Birsa denuncia gravi limiti, di temperamento più che di mestiere, ma gli altri, tutti gli altri, si mettono al servizio della patria. Non mancano gli errori perché la zucca non può trasformarsi in carrozza di cristallo ma la feroce attenzione nelle marcature e il sacrificio sono segni evidenti nella notte. Anche Kakà, già proprio Kakà applaudito a scena aperta anche per un paio di recuperi difensivi, acclamato dalla curva e spolpato dopo un'ora di scatti a ripetizione quando si fa da parte e esausto e gratificato dalla prova esibita. L'ultimo quarto tocca a Mario Balotelli, arrivato dalla panchina a dare fisico e cuore a tutto il Milan, in soggezione a quel punto. La premiata ditta Iniesta-Xavi-Messi è una garanzia, Neymar si vede a intermittenza. Non mollano più il comando del gioco e del campo. Provano e riprovano a far saltare il banco, Adriano sbaglia un gol fatto, imitato più tardi da Muntari. Una combinazione di qua, una di là a dimostrazione che hanno gambe, voglia e fame fino in fondo. Senza la necessaria lucidità, naturalmente.
Marcatori: 9' pt Robinho, 23' pt Messi.
Milan: Amelia; Abate, Zapata, Mexes, Constant; Montolivo, De Jong, Muntari; Birsa (35' st Poli); Robinho (19' st Balotelli), Kakà (26' st Emanuelson). All. Allegri.
Barcellona: Victor Valdes; Dani Alves, Piquè, Mascherano, Adriano; Iniesta, Busquets, Xavi; Sanchez (29' st Fabregas), Messi, Neymar (35 st Pedro). All.
Arbitro:Brych (Ger).
Ammoniti: Sanchez, Montolivo, Muntari, Fabregas.
Spettatori: paganti 30.629, incasso 2.117.859 euro; quota abbonati 43.858, incasso 1.154.720,67 euro.
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