Rocchi-gol fa ripartire l'Inter La carica dei 101 per l'Europa

La punta risolve la pratica Parma nel finale con la sua rete "centouno" in A. Una vittoria che permette di scavalcare le romane e salire al quinto posto

Rocchi-gol fa ripartire l'Inter La carica dei 101 per l'Europa

Prima delle sei gare di campionato da giocare alla morte, come chiesto da Stramaccioni.
In effetti, anche per l'orario, è stato come assistere a una funzione in cui tutti espiavano, tifosi, giocatori, allenatore e dirigenza. Massimo Moratti poco prima dell'inizio è sceso nello spogliatoio per dare una parola di conforto ai ragazzi, ma nel calcio si dice che era lì per caricarli. C'è poco da fare ironia, qui non si vedeva una serie così negativa da tempi immemori. Prima parte di pura sofferenza, poi il centunesimo di Rocchi in serie A e Inter quinta in classifica, scavalcate le romane e dentro fino al collo in Europa League. Stramaccioni alla fine ha detto la sua: «Di più da questa squadra oggi non si può pretendere».
Poi è andato oltre e sull'onda emotiva di una vittoria che mancava da tre partite fra campionato e coppa, ha voluto chiarire quanto sia stato eroico Ezequiel Schelotto, rimasto stoicamente in campo dopo un impatto durissimo con Benalouane nei primi minuti che gli ha mezzo scassato una tibia: «Chiunque avrebbe chiesto la sostituzione». Magari è solo una cima gettata al naufrago ma la buona fede esiste e Schelotto quando è uscito a testa bassa dal campo sostituito dal giovane Garritano, era stato sommerso dai fischi di San Siro. Quindi qualcosa pubblico e critica gli devono.
Stramaccioni ha anche aggiunto che ha visto un bel primo tempo chiuso dall'Inter con zero tiri in porta. Temeva un crollo nella ripresa perché alla fine giocano sempre gli stessi per via di un'infermeria con solo posti in piedi, e ha tenuto una squadra con molto equilibrio fra i reparti. Dietro difesa a quattro con il risorto Jonathan che fra doppi passi, accelerazioni e assist, sta mandando in analisi più di un tifoso. Kovacic in posizione più arretrata rispetto agli altri della riga di centrocampo, Alvarez libero di andare di tacco-suola, Rocchi sbattuto al largo, più esca che bomber. In realtà l'Inter un'azione vera l'ha creata a sette minuti dall'intervallo, la palla è girata da Kuzmanovic a Rocchi fino a Schelotto in area, destro respinto da una coraggiosa azione difensiva di Benalouane. Il Parma sembrava proprio una squadra che ha già chiuso la stagione in largo anticipo. Era come se dicesse: siamo qui per onorare il calendario ma non abbiamo intenzione di creare disordini. E a riprova della sua bontà, ha schierato centravanti Amauri. Il naturalizzato ha spiegato come il calcio sia argomento aperto a ogni soluzione e a qualunque ragionamento, lui era uno che gran parte invocava in maglia azzurra. Faceva da contrappasso a Jonathan fino a ieri ritenuto un brasiliano disturbato capitato in città.
Comunque meglio il secondo tempo del primo, San Siro aveva una voglia matta di mostrarsi solidale con la squadra, ha perfino applaudito un sinistro schiacciato di Rocchi che strisciando è andato a cinque metri dal palo di sinistra di Mirante. E si è solo messo a ridere quando Schelotto, di cui sono giù state elencate le attenuanti, ha messo di giustezza un destro fuori dal campo, come si fa quando un compagno è da soccorrere. Ma erano tutti in piedi.
Alla fine, mancavano meno di dieci minuti, Rocchi l'ha messa, i maligni dicono che l'ha presa male.

A quel punto Stramaccioni ha inserito Chivu e la difesa è passata a cinque, il Parma ha continuato a rimanere innocuo e Damato non è riuscito a vedere neppure un rigore inesistente. Adesso il calcio è bello, Stramaccioni ha avvisato che Moratti ha intenzione di fare una grande squadra, lo testimoniano gli acquisti già chiusi: «E altri che neppure sapete».

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