La notte delle streghe è lontana solo nel tempo, non nella mente dei giocatori. Lo dimostrano gli ultimi risultati, al netto di assenze importanti e di un turnover sempre più ridotto. Dopo il k.o. di Napoli, simile nell'atteggiamento ma fortunatamente non nel risultato rispetto al primo round con il Bayern, Rudi Garcia ha alzato la voce più del solito nei giorni di avvicinamento alla sfida di Monaco. Stasera la Roma andrà nella tana del suo peggior nemico stagionale per cercare una piccola rivalsa della debacle del 21 ottobre.
Improvvisamente il condottiero francese è salito sul banco degli imputati: sotto accusa, per molti, le formazioni iniziali e i cambi in corso d'opera. Così come molti giocatori, che l'anno prima avevano ridato ai tifosi l'orgoglio di essere romanisti, ora vengono contestati. E qualcuno imputa delle colpe anche al preparatore atletico, a causa dei numerosi infortuni che hanno riempito l'infermeria e ridotto le scelte di Garcia. Critiche comprensibili, gli ultimi risultati sono d'altronde sotto gli occhi di tutti. E il novembre nero - ricordo fastidioso della passata stagione - è cominciato in anticipo, complice anche l'impegno europeo che ha tolto energie.
Ma i più ottimisti evidenziano dati indiscutibili: la Roma è ancora in corsa per il secondo posto nel girone di Champions (e la tappa di stasera non sarà comunque quella decisiva nel cammino verso gli ottavi) ed è seconda in classifica in campionato. Anche se la difesa più perforabile e un attacco meno incisivo preoccupano un po'.
Il volto giallorosso all'Allianz Arena sarà dunque molto diverso rispetto al solito. Meno spavalderia e, se non un atteggiamento da «provinciale» che non si addice all'attuale Roma, almeno maggiore copertura nei reparti. Solita difesa a quattro (Torosidis si è allenato ma resta in dubbio, Florenzi si scalda per sostituirlo a destra), un centrocampista in più con Pjanic avanzato nel ruolo di trequartista e solo due punte: una sarà Gervinho, al quale Garcia chiederà più sacrificio, mentre per l'altra maglia Destro (finora zero minuti in Champions League) è in vantaggio su Totti e sull'Iturbe ancora non al top sotto il profilo atletico. Insomma, solo due punte che potranno dare maggiore profondità alla squadra.
«Non cambieremo il nostro gioco, la nostra filosofia e la nostra identità, ma questo non vuol dire che dobbiamo essere stupidi, che non ci dobbiamo adattare per 90 minuti a una squadra più forte di noi - dice un cauto Garcia alla vigilia, atteggiamento completamente diverso del pre Roma-Bayern dell'andata quando scherzò con una macchina fotografica -. Abbiamo poche chance di fare un risultato positivo, una su 10, qui nessuno ha preso punti, ma quello che conta veramente sarà il contenuto. Il 7-1 è stato un incidente, e abbiamo reagito bene, pareggiando contro la terza in classifica e vincendo in casa, perdere a Napoli poi non è una vergogna. Comunque non entreremo in campo come una vittima, bisogna mostrare un'altra faccia e un contenuto più adeguato al livello della Roma».
L'obiettivo è quindi di non prendere un'altra batosta anche se il Bayern «ha in rosa 6 giocatori dei 23 candidati per il Pallone d'Oro, ma se siamo umili e facciamo una gara coraggiosa, provando quando possibile a mettere il
naso fuori dalla finestra, possiamo far bene. Non abbiamo perso la voglia di goderci la Champions, ma nel nostro minicampionato europeo le gare che conteranno saranno quelle con il Cska a Mosca e con il Manchester in casa».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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