Sarà utopia, follia o semplice illusione, ma la Roma ha deciso di farsi vedere negli specchietti della Juve e spaventarla un po'. Se il campionato è da mesi in paziente attesa di celebrare il terzo titolo bianconero, i giallorossi stanno cercando di prolungarla il più possibile. La tripletta da Mondiale di Mattia Destro serve ad abbattere il tabù Cagliari dopo 19 anni (al netto del successo a tavolino della passata stagione), regala la sesta vittoria di fila alla Roma che al momento non vuole accontentarsi di un secondo posto blindato e si porta a -5 dalla truppa di Conte per una notte.L'inversione a U di Garcia, che appena dieci giorni fa parlava di torneo chiuso e noioso, si può leggere come l'uscita allo scoperto di una squadra che continua a marciare a ritmo spedito (76 punti in 32 partite nella passata stagione avrebbero garantito il primato, ndr) e che si pone una missione: mettere pressione alla rivale che deve riservare qualche energia all'Europa. «Se la mia Roma resterà nella storia? Fa la storia chi vince titoli - così il tecnico francese -. Per il primo posto non è finita, ma il destino non è nelle nostre mani, i conti li faremo alla fine. Avevo un obiettivo, quello di dare il sorriso a giocatori e tifosi e l'ho ottenuto». «A inizio anno avrei firmato con il sangue per il terzo posto - dice De Rossi, capitano perchè Garcia regala a un Totti acciaccato un pomeriggio in panchina -. Oggi mi dispiace perché quest'anno c'era poca differenza tra noi e la Juve, ma loro sono forti e hanno giocatori che te le risolvono a occhi chiusi. Personalmente credo zero allo scudetto, poi se capiterà...».
Intanto a infrangere la tradizione negativa del Sant'Elia ci pensa l'«hat-trick» di Destro che come nella migliore abitudine anglosassone si porta a casa il pallone. È la prima tripletta in A - con due contropiedi micidiali - dell'attaccante ascolano, salito a 13 reti in 18 partite (7 nelle ultime 6) con una media realizzativa di un gol ogni 85 minuti. «È una buona media, l'obiettivo è quello di vincere tutte le domeniche e cercare di fare gol - sottolinea la punta -. Garcia? Per un giocatore che sta fuori tanto, avere un allenatore che, anche se non sei con il gruppo, ha sempre molta fiducia in te, è importante». «Può ancora migliorare, ma è un attaccante completo ed è molto efficace», lo promuove il tecnico. Resta però la macchia dell'episodio con Astori al quale l'attaccante della Roma ha rifilato una manata, rischiando grosso: niente prova tv, visto che l'arbitro ha sanzionato solo il difensore dei sardi per proteste. «Il contatto c'è, ma è stato lui per primo ad allargare le braccia, poi cado in terra - racconta Destro -. Ho gli occhi chiusi, non lo vedo neanche, figuriamoci...». A complicare la rincorsa alla Juve ci saranno le squalifiche di Pjanic, Destro e Florenzi per la partita con l'Atalanta di sabato, mentre c'è apprensione per le condizioni di Benatia che ha chiuso la partita infortunato.
In casa Cagliari intanto c'è fermento dopo la quarta sconfitta nelle ultime sei partite. Tifosi e presidente Cellino - che ripensa all'esonero di Lopez - sono arrabbiati con i giocatori che giocano bene solo il primo tempo per poi crollare (inutile il penalty di Pinilla sui titoli di coda).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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