Inutile girarci attorno. Roma-Napoli è la partita delle grandi deluse. Partono sempre per cucirsi tricolori e poi, ad inizio marzo, capiscono che star dietro alla Juve è l'unica opzione praticabile. Un richiamo all'ordine desolante per chi aspira a grandezze perlomeno italiane. Oddio, le milanesi non è che stiano meglio: l'Inter è tutta una doccia scozzese e il Milan fa finta di niente. E poi con una Juventus che ne vince 23 su 24 c'è ben poco da essere delusi. Meglio togliersi il cappello e pensare alle zone nobili a ridosso dello scudetto. Il secondo posto, ad esempio, permette di bypassare quel trappolone d'agosto (il Napoli ne sa qualcosa) che è il preliminare di Champions League. Se trovi una spagnola sono dolori. Questo pomeriggio all'Olimpico di Roma va in onda lo spareggio. Il secondo posto è a 5 punti, battendo i partenopei, i giallorossi andrebbero a meno 2. Il pari serve al Napoli, ma non risolve. Con la vittoria partenopea si chiudono i giochi e - per l'ennesima volta - torna in ballo per il terzo posto l'Inter con un'altra settimana di schizofreniche valutazioni sul monte punti a disposizione. Siamo fatti così. Dunque, la Roma ha in mano l'occasione per dare un senso a questo finale di campionato. Rientra Higuain, ed è un problema. «Sì, lui fa la differenza- ammette Spalletti-. Ma ce ne sono altri forti, anche fuori dagli undici iniziali». Il mister giallorosso preferisce generalizzare dando un senso al lavoro di Sarri. «Allena la squadra migliore come calcio giocato, come numeri, come atteggiamento e continuità. Sono stati i più forti dopo la Juventus ed è giusto che siano in questa situazione». Densità è la parola d'ordine. «Si ricompattano con l'aiuto alla fase difensiva e ti fanno trovare quattro, cinque calciatori che sforano la tua, questa è la loro forza».
Anche qui, inutile girarci attorno, si tratta della penultima partita all'Olimpico di Francesco Totti (l'ultima col Chievo è già col pienone). Per battere il Napoli e centrare la Champions passando per la porta principale Lucianone ha bisogno (anche) di Totti. Ma dopo le inquietudini dei giorni scorsi non si scuote se si parla solo e sempre di lui. Merito della seduta «vis-a-vis» di venerdì a Trigoria. Svicola solo, e lo fa usando la lingua inglese, quando la domanda verte sul rinnovo: «Ci sono entrato troppe volte in questa situazione e non vorrei sembrare scortese, chiedete a Pallotta». Formazioni. La Roma parte dall'inizio con Dzeko, in dubbio Rudiger. Se non dovesse farcela è pronto Zukanovic nel ruolo di centrale. In mezzo confermato Keita.
Davanti la coppia El Shaarawy-Salah. Quanto al Napoli, Insigne preferito ancora una volta a Mertens. Rientra Higuaìn in attacco, a destra ancora Callejon. A centrocampo Jorginho è il regista con capitan Hamsik che festeggia le 400 presenze.
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