Roma umiliata dallo Spezia E Garcia la spaventa: «Resto»

Giallorossi beffati in casa ai rigori da una squadra che vale un decimo di Dzeko Ma il francese: «Rimarrò fino alla morte». Nelle ultime tre partite zero gol. È crisi

Roma umiliata dallo Spezia E Garcia la spaventa: «Resto»

Q uelli del Tuscolano a La Spezia non ci stanno, bisognerebbe costruire, e non basterebbero un paio di casermoni, occorre trovare casa per almeno trentamila famiglie, tanta roba, magari anche un appartamentino per Rudi Garcia, temporaneo ma più sicuro. Lui a Roma non ci può più stare. Ieri sera ha chiesto di ritrovare lo spirito dei lupi, ma rischia di averli sotto casa, qualcosa di meno etereo. In tanti alla guida dei giallorossi hanno rischiato di finire azzannati, lui è quello che ci sta andando più vicino, nelle ultime cinque ore di calcio non è riuscito a fare neppure un gol a Bate Borisov, Napoli e Spezia, Champions, campionato e coppa Italia, un panorama completo ed elettrizzante.Di Bello, arbitro di giornata, aveva capito subito che quelli non avrebbero mai segnato e li ha portati ai rigori, qualcosa di meno sfacciato e più regolare, niente, dal dischetto prima Pjanic poi Dzeko hanno mirato San Pietro e Colosseo, il resto è stato fisiologico, Terzi (400mila), Nenè (400mila), Juande (1 mln), Acampora (100), hanno infilato quattro perotte al povero De Sanctis. Fra parentesi il costo del cartellino, totale 1,9 milioni, un decimo del valore di Dzeko che ne prende 4,5 a stagione e continuerà a prenderli fino al 2020. Sì, sono le solite stucchevoli considerazioni quando una pseudo grande le prende da una pseudo piccola, però fanno sempre la loro porca figura perché mettono in ridicolo il calcio dei miliardari e degli scienziati, come li definì Mazzone, uno che da queste parti è passato. È un'analisi tout court, la stessa della partita: grande affanno, Dzeko a difendere, crampi, supplementari, rigori, 2-4.La vera domanda potrebbe diventare: ma perché la Roma si è iscritta a tutte queste competizioni?Di veramente lodevole c'è l'imbarazzante lucidità del pensiero del francesone: «Era normale vincere e non l'abbiamo fatto. Questo è un fallimento ma io rimarrò fino alla morte». Adesso la Roma rischia di far crollare anche il ferreo asse franco-statunitense, Pallotta è lontano, per Garcia una fortuna. James aveva chiesto rispetto per la sua squadra, non ne ha avuto neppure lo Spezia, metà classifica fra i cadetti. E poi il rispetto non si chiede, si riceve. Fischi all'ingresso della squadra, fischi dopo novanta minuti, apocalypse now dopo i rigori, e i tifosi dello Spezia erano in maggioranza. La Roma non vince da sette partite, così la curva ha inviato ai suoi giocatori ceste natalizie colme di carote. Apriti cielo, sono state sdegnatamente rifiutate al grido non siamo conigli, dimenticando che le suddette sono considerate un corroborante grazie alla concentrazione di vitamine, sali minerali, carotenoidi e flavonoidi.

Insomma era a fin di bene. Ora cosa verrà recapitato a Trigoria? Ma come in tutte le storie, anche nel calcio c'è il lieto fine, l'ultima volta che la Roma uscì agli ottavi, per mano dell'Atalanta, poi vinse lo scudetto. Dai.

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