Ronaldinho: "Io al Napoli? Sono vecchio. Difficile pensare al Milan senza Berlusconi"
12 Ottobre 2016 - 14:57Ronaldinho ha dichiarato di preferire la Liga alla Serie A, ha mandato messaggi d'amore al Milan ed ha elogiato il capitano della Roma Francesco Totti

Ronaldinho, per diversi anni, è stato uno dei calciatori più forti e talentusi sul panorama calcistico internazionale. Il Gaucho è cresciuto in patria nelle giovanili del Gremio ed è arrivato in Europa nel 2001 grazie ai francesi del Psg. Nel 2003 passa al Barcellona e con la maglia blaugrana esplode definitivamente vincendo tanti titoli e il Pallone d'Oro nel 2005. Nel 2008 sbarca in Italia dove veste per due anni e mezzo la maglia del Milan con cui gioca 95 partite segnando 26 reti. Nel 2011 torna in patria e veste le maglie di Flamengo e Atletico Mineiro, mentre nella stagione 2014-2015 gioca con i messicani del Queretaro. La sua ultima esperienza è stata al Fluminense e attualmente è svincolato. Ronaldinho, intervistato da La Repubblica ha toccato diversi argomenti tra cui le differenze tra la Liga e la Serie A e il suo possibile approdo al Napoli per sostituire l'infortunato Milik: "Il calcio italiano? Preferisco quello spagnolo, è più tecnico e comunque non reggo più una partita intera: mi annoio. Sostituire Milik al Napoli? E' una squadra forte e mi piace molto, la città è affascinante, ma ormai sono troppo vecchio".
Ronaldinho ha poi mandato un pensiero al miele al suo Milan, ha elogiato Francesco Totti ed ha parlato dei giovani talenti brasiliani: "Gente come me, Totti e Del Piero nasce una volta ogni 50 anni. Francesco è uno dei più grandi della storia del calcio. Il Milan senza Berlusconi? Difficile immaginarlo, ma la vita va avanti, le cose cambiano. Di sicuro è complicato giudicare senza conoscere le situazioni. Maldini sarebbe stato un grande dirigente, lui è la storia del Milan, ha sangue rossonero nelle vene, conosce tutto di quel club. Chi mi piace dei talenti brasiliani? Felipe Anderson mi piace perché ha tecnica, velocità e potenza. È completo, non gli manca niente. Neymar non è il mio erede, ma è mio amico. Gabigol ha un fiuto del gol eccezionale, è giovane, farà la storia del club nerazzurro. Con Gerson ho giocato nel Fluminense, con il sinistro fa quel che vuole. Ma ai giovani brasiliani bisogna dare il tempo di ambientarsi, non è facile cambiare tutto".