Davide Pisoni
nostro inviato ad Amsterdam
I nipotini di Cruijff sanno giocare al calcio, ma il marziano non ne vuole sapere di abdicare. La Juventus si aggrappa a Cristiano Ronaldo, che torna e segna un gol pesante nel pareggio di Amsterdam. E' il sesto per lui nel tempio adesso dedicato a Cruijff (solo Ibra ne ha segnati così tanti qui). Ma la semifinale se la giocheranno a Torino perché Cancelo fa una cosa bella, l'assist per Cr7, e una cosa bruttissima che regala il pareggio all'Ajax. Qualificazione tutta da conquistare perché gli olandesi dopo Bayern Monaco e Real Madrid, dimostrano di essere davvero tornati all'altezza delle grandi di Europa. E soprattutto bisogna considerare che sanno fare più male in trasferta, non è solo l'impresa del Bernabeu a dimostrarlo, ma il loro cammino europeo. Senza Chiellini ed Emre Can, la Signora scopre che Rugani e Bentancur possono stare a questi livelli, ed è la notizia migliore della serata.
Comunque la Juve dimostra di avere imparato la lezione del Wanda Metropolitano. Perché a differenza della gara contro l'Atletico Madrid non si limita a controllare gli avversari, ma dà l'impressione di essere pronta a colpire. Anche se a lungo è solo lucida, come le aveva chiesto Allegri, ma non pericolosa. Parte con il freno a mano tirato, soffre il palleggio dell'Ajax che crea almeno tre volte il panico in area bianconera alzando ulteriormente i decibel della Cruijff Arena. Ziyech fa il funambolo e Szczesny si deve superare su una palla destinata sotto la traversa. La forza della Signora è quella di non farsi ipnotizzare dal possesso palla degli ajacidi. Per mezz'ora sembra che il piano tattico di Allegri non funzioni, perché la squadra non riesce mai a tenere il possesso in uscita dalla propria area e soprattutto a distendersi negli spazi che la squadra di Ten Hag concede.
Poi succede che un paio di break di Bentancur suonino il campanello d'allarme tra gli olandesi e diano fiducia ai bianconeri. E al terzo furto dell'uruguaiano, la Juve passa. Bentancur serve Ronaldo, che poi va a chiudere segnando di testa una triangolazione larghissima con Cancelo. E' la prima cosa bella del terzino portoghese che fino a quel punto era stato inguardabile. L'esultanza di CR7 è disturbata da un invasore, placcato in extremis, e qui l'Uefa dovrebbe farsi qualche domanda. Il vantaggio è un premio che però la Juve deve meritarsi nella ripresa. E invece Cancelo combina subito il disastro perdendo stupidamente palla e spalancando la via del gol a Neres che batte Szczesny con un tiro a giro. La Signora peggio non poteva uscire dall'intervallo. Di fatto il vantaggio è durato un minuto, pausa esclusa. La Champions è questione di dettagli, non ti puoi concedere pause come quelle che il terzino portoghese colleziona.
Il gol rischia di far deragliare la Juventus. Allegri prova a scuotere i suoi togliendo un inconcludente Mandzukic e rilanciando dopo due mesi Douglas Costa. La curva olandese è una calamita che attira l'attacco dell'Ajax, mentre i bianconeri hanno troppo rispetto più che umiltà nel difendersi e senza il croato non hanno nemmeno a chi appoggiarsi. E' come se ci fossero giocatori che peccano di personalità in Europa, tipo Pjanic che regala la stessa prestazione insipida di Madrid. E quando De Ligt sovrasta Ronaldo è il segno che la partita sarà lunghissima. Come se non bastasse si ferma anche Matuidi, anche lui tradito dai muscoli. Non è Khedira ma Dybala la scelta di Allegri.
Ma ci deve pensare ancora Szczesny a evitare il sorpasso, mentre Douglas Costa scheggia il palo dopo una serpentina delle sue. Tadic invece butta via la beffa. Per Allegri potrebbe essere il solito segnale come il rigore non dato a Cuadrado l'anno scorso o il tre a zero fallito da Lemar al Wanda Metropolitano.
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