Cristiano Ronaldo alla Juventus. Davvero. L'Italia ha il suo Mondiale. Un affare da film che proietta la Signora in un'altra dimensione. Arriva in Italia il più forte del mondo, il Pallone d'oro e non ci sono praticamente precedenti nella storia. Perché fa un affare da quattrocento milioni che fa balzare la Signora sullo stesso piano delle altre grandi d'Europa anche nei numeri.
È il colpo di Andrea Agnelli che con CR7 segna in maniera indelebile la sua presidenza. Sulle orme del nonno Edoardo che portò in bianconero Mumo Orsi, acquisto che all'epoca per cifre e modalità ebbe la stessa risonanza anche sociale. Oppure di papà Umberto e zio Gianni con Sivori e Platini. Agnelli ha voluto fortemente Cristiano Ronaldo. L'ha chiamato in queste settimane. Ieri è addirittura volato da lui in Grecia per fargli firmare il contratto di quattro anni. Mai si era mosso in prima persona per un giocatore. Un blitz che ha dato l'accelerata decisiva all'affare del secolo. E qui torna alla mente il volo di Giampiero Boniperti in Argentina nell'estate del 1980 alla riapertura delle frontiere. Era fatta per Diego Armando Maradona, ma la federazione argentina bloccò tutto. Anche Andrea Agnelli non è tornato dalla Grecia con Cristiano Ronaldo, ma è come se l'avesse fatto perché subito dopo il pranzo con il fuoriclasse sono arrivati i comunicati ufficiali. E le cifre: affare da 117 milioni di euro, 30 milioni per quattro anni al giocatore. CR7 in una lettera al Real Madrid ha accontentato Florentino Perez che voleva si prendesse la responsabilità dell'addio: «Ho chiesto io la cessione. È il momento di una nuova sfida». Le merengues hanno poi annunciato: «Rispettate volontà e richieste del giocatore». Quindi il benvenuto della Juventus: «Si chiama Cristiano Ronaldo. Ed è un giocatore bianconero».
Anche Cristiano Ronaldo ha voluto fortemente la Signora. L'ha scelta dopo averla rovesciata. Perché la pazza idea probabilmente ha iniziato a prendere forma proprio in quella notte da Champions di inizio aprile. Il gol capolavoro, la standing ovation. Lì probabilmente ha iniziato a pensare che l'Allianz Stadium potesse essere la sua nuova casa. Dopo il Bernabeu, dove addirittura è stato anche fischiato. Chi lo conosce bene, il suo miglior amico in tempi non sospetti, ha detto: «Non è mosso dai soldi». Ma dalla passione. Florentino Perez ha commesso l'errore di non farlo sentire importante.
Andrea Agnelli, invece, gli ha fatto subito capire di volerlo fortemente. Magari non lo chiamerà all'alba prima di una partita come faceva lo zio Gianni con Platini e Del Piero, ma sicuramente lo coccolerà. Con i suoi cinque Palloni d'oro e le sue cinque Champions league, due di queste alzate proprio contro la Juventus. È la grande sfida del presidente bianconero che vuole la Coppa Campioni dopo sette scudetti di fila. Ma vuole vincere pure fuori dal campo con un colpo che sarà davvero tale solo se anche ricavi e bilanci daranno ragione.
È il regalo di Andrea Agnelli alla Juventus, ma anche all'Italia. Perché prendere Cristiano Ronaldo dà una lucidata clamorosa alla bistrattata Serie A.
Anche se i tifosi avversari sposeranno il Massimo Moratti pensiero: «Sto rosicando». Ma il 10 luglio è il primo capitolo di un film unico, storico. Il prossimo sarà lunedì 16 con le visite mediche e la presentazione da sogno allo Stadium. CR7 alla Juventus, è il Mondiale dell'Italia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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