Una Rossa più Rossa e più... italiana

Ecco la nuova Ducati GP19 con Dovizioso e Petrucci. Andrea: «Io mai così in forma»

Una Rossa più Rossa e più... italiana

La Ducati accende per prima i motori della nuova stagione. La casa di Borgo Panigale ha scelto Neuchatel, sede svizzera dello sponsor principale della rossa, per lanciare la sfida tutta italiana e presentare la nuova livrea ancora più rossa della GP19 ideata e realizzata dallo staff del direttore generale Corse Gigi Dall'Igna. Alla vigilia di un'altra stagione, che scatterà il 10 marzo dal Qatar, dopo l'accoppiata Dovizioso-Iannone nel biennio 2015-16, ripropone due piloti italiani in sella alle GP19 Desmosedici ufficiali.

Chiuso il capitolo Jorge Lorenzo, finito in Honda a comporre con Marquez un Dream Team spagnolo senza eguali, l'ItalDucati che a partire da quest'anno avrà come sponsor Mission Winnow, già comparso nel 2018 sulla livrea rossa della Ferrari - si tuffa a capofitto nel 2019 con ambizioni intatte. E con una coppia di piloti agguerrita, quella composta da Andrea Dovizioso, 32 anni da Forlì, al 7° anno in Ducati, ora spalleggiato da Danilo Petrucci, 28enne ternano, promosso nel box ufficiale dopo i sei podi conquistati nel Team Pramac. Sul buon Petrux, va detto, le aspettative che ripone Ducati sono piuttosto chiare: quella di lottare costantemente per la top-5 e quella di vincere la prima gara in MotoGp, ma non di battere Dovizioso. «Non divideremo più le vittorie tra due piloti come tra Dovi e Jorge», parola di Claudio Domenicali, ad della Ducati.

Liberato dal peso di un compagno di box ingombrante come Lorenzo, adesso Dovi vuole ripagare la fiducia del team riportando a Borgo Panigale quel Mondiale piloti che alla Rossa manca dal 2007 (con Stoner). «L'obiettivo della stagione della Ducati spiega Gigi Dall'Igna -, rimane quello di lottare per il campionato. Non siamo favoriti, lo sappiamo. Ma ci crediamo. Dovi? Vorrei sottolineare che la continuità è uno degli aspetti più importanti. Lui ha fatto grandi gare, ma ha concluso al 2° posto e ha la determinazione per fare meglio. Petrucci? Assieme ad Andrea possono lavorare davvero bene di squadra». E se Marc e Jorge, i due galli nel pollaio Honda Hrc, dovessero annullarsi a vicenda, perché non sognare? «È molto difficile vincere racconta Dovi -, ma abbiamo chiuso due volte secondi. L'anno scorso ho avuto degli alti e bassi, ho commesso degli errori, tutta esperienza per fare meglio quest'anno, nella quale mancheranno senz'altro i dati di Lorenzo, che quando andava forte era il Lorenzo speciale che ha vinto i mondiali. Se riusciamo però a migliorare a centrocurva possiamo diventare ancora più forti. Conosco a fondo la Ducati, sono positivo e a mio agio. Il miglior Dovizioso di sempre? Sì e sarà più competitivo del 2018. Penso davvero che potremo giocarcela per il titolo».

Il più emozionato è Danilo Petrucci, che ha scelto il 9: «Ora il mio cuore sta battendo molto forte. Dovi è un ragazzo in gamba e un ottimo pilota, da lui posso solo imparare. È stato un punto di riferimento per me fin da quando sono arrivato in Ducati e spero anche di restituirgli qualcosa durante l'anno.

Insieme ad Andrea possiamo motivarci l'un l'altro e raggiungere i nostri obiettivi, che sono diversi. Il mio obiettivo? Quello di essere soddisfatto alla fine della stagione. Non sarà facile. Ma voglio essere un pilota ufficiale per tanti anni».

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