nostro inviato a Firenze
La prima Italia è fatta: stasera nella tana del Fulham (il Craven Cottage) sfida all'Irlanda, test per verificare la condizione dopo il duro lavoro a Coverciano e soprattutto definire la griglia dei 23 per il Brasile. E nella serata in cui vedremo per la prima volta titolare Ciro Immobile (appena 30 minuti in azzurro), il capocannoniere della serie A appena emigrato in Germania, il sorvegliato speciale sarà Giuseppe Rossi. Che proprio nel piccolo stadio londinese segnò il suo ultimo gol azzurro prima del suo terzo infortunio al ginocchio in carriera. Pepito ha il destino nelle proprie mani, anzi nei suoi piedi. La partita con gli irlandesi figura come amichevole per tutti, ma non per lui. «Di Rossi posso solo dire al momento che in lui ho visto qualcosa di meraviglioso - l'elogio di Prandelli da sempre affascinato dal talento del calciatore viola -. Ora però non è il momento dei sentimenti, ma quello della partita. È guarito, deve solo vincere la paura dei contrasti, per lui sarà come la prima del Mondiale». In questo senso il test con l'Eire, squadra molto fisica, è più che probante. Come probante sarà l'allenamento di domani pomeriggio a Coverciano, con gli strascichi anche fisici del match di Londra, al termine del quale Prandelli svelerà le sue scelte. «E allora arriverà il brutto, bisognerà dire a qualcuno "tu resti a casa". Ma non fingerò, niente scuse, solo scelte tecniche».
Molti si aspettano che Rossi riempia un posto azzurro sul volo, ma davanti alla commissione d'esame passeranno stasera anche Darmian, favorito nella volata fra gli esterni, e Verratti, provato trequartista. Anche il centrocampista del Psg sembra in vantaggio sui colleghi di reparto, ma dovrà dimostrare al ct di poter giocare in una zona diversa. «L'avevo già detto in passato che non avrebbe dovuto limitarsi a una specializzazione - così Prandelli -. Se io ho un'idea di centrocampo che palleggia, voglio che questo valga per tutti». Verifiche anche per Paletta, reduce da un infortunio al polpaccio, e per Thiago Motta che sembrano però già nella lista dei 23. Ma Roy Hodgson, il ct inglese che stasera sarà in tribuna a Craven Cottage, non vedrà l'Italia che si troverà di fronte a Manaus nel debutto mondiale il 14 giugno. Nella foresta amazzonica, Prandelli cambierà almeno sei uomini e probabilmente il modulo. «A Londra sarà un buon test, l'Irlanda gioca un 4-4-1-1 equilibrato, fatto di forza fisica. Hodgson invece gioca un 4-3-3, con un gruppo di giovani importante. Non sarà quindi la prova anti Inghilterra - precisa il ct dell'Italia -. Mi aspetto un risultato negativo... scaramanticamente. Diciamo che voglio capire il carattere di squadra, saremo impacciati, non come la Russia prima di Euro 2012 ma quasi». Aspettiamoci dunque una squadra con i muscoli «imballati» dalla preparazione stile Amazzonia, ecco perché Prandelli evoca la tradizione di amichevoli perdenti prima di tornei da protagonisti.
A mettere pepe sul match, le critiche di alcuni media all'ingaggio del ct in tempi di spending review. «Se c'è una pressione politica o mediatica a fare sacrifici, anche se i nostri non possono essere definiti così, parliamone - la risposta di Prandelli -. Ma negli ultimi tempi molti mi hanno fatto la morale, anche persone intercettate per cose poco edificanti...». Appena un assaggio di temperatura in salita, col Mondiale che si avvicina. «Ma vedrete, la gente via via ricomincerà a cantare l'inno e tutti saranno tifosi, non come ora...». Intanto Rizzoli, rappresentante italiano degli arbitri in Brasile, ha incontrato per un'ora gli azzurri.
Lezione di regole, battendo sul tasto di evitare ammonizioni per proteste «perché il Mondiale dura poco, i cartellini non si annullano e saltare anche una gara per squalifica può pesare sul giocatore e sulla sua Nazionale».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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