Rugani su Skype dall'isolamento. "Che botta, ma sto bene"

Quattro chiacchiere con Daniele Rugani ai tempi del coronavirus. A distanza, ovviamente. E con il filtro del canale societario JTv

Rugani su Skype dall'isolamento. "Che botta,  ma sto bene"

Quattro chiacchiere ai tempi del coronavirus. A distanza, ovviamente. E con il filtro del canale societario JTv: qualcosa del resto bisogna che le società si inventino, per colmare il vuoto delle partite e della routine fatta anche di vigilie e di commenti a quanto accaduto sul campo. Ieri ci ha pensato la Juventus, sul proprio canale youtube e in diretta skype con Daniele Rugani: primo positivo della serie A, ovviamente in isolamento al J Hotel, ma comunque di buon umore. «Sto bene, voglio tranquillizzare tutti. Non ho mai avuto i sintomi gravi di cui si legge in giro e mi ritengo fortunato. Lì per lì è stata una bella botta. Spero che quanto accaduto sia servito a sensibilizzare l'opinione pubblica, soprattutto chi fino a quel momento non aveva capito la gravità di questo problema».

Testimonianza significativa, la sua. E anche tranquillizzante: «C'è stato immediatamente un fortissimo boom mediatico. Mi hanno scritto in tantissimi e li ringrazio tutti: molti erano preoccupati e ci tengo ancora a far sapere che sto bene. Supererò e supereremo anche questa: spero ne usciremo tutti ancora più forti». Anche la fidanzata Michela Persico è risultata positiva. «Ma asintomatica, sto bene», ha detto la modella.

Intanto, per lui e per tutti i suoi compagni, la quarantena obbligatoria. Dopo la quale, «la prima cosa che farò sarà abbracciare tutte le persone a me care. L'isolamento è quello che è, ma non si può fare altrimenti. Guardo di tutto su Netflix e vi consiglio Contrattempo, un thriller che dura poco e non è pesante. Accetto altri consigli, il tempo non mi manca». Nemmeno per leggere, ovviamente.

E per migliorare il proprio inglese: «Ho cominciato Harry Potter in lingua originale, è una nuova sfida anche quella». Per dirla con Machiavelli, «dove c'è una grande volontà, non possono esserci grandi difficoltà». Provarci del resto non costa nulla. In attesa poi di tornare a correre dietro a un pallone, non appena sarà possibile.

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