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Rugby, l'Italia dura solo un'ora: a Roma l'Irlanda passeggia

Esordio di Sei Nazioni amaro per gli azzurri sconfitti 26-3 all'Olimpico dai verdi. Per 63' gli italiani difendono strenuamente, poi il giallo a Ghiraldini e il crollo. Ma è l'attacco a preoccupare

Rugby, l'Italia dura solo un'ora: a Roma l'Irlanda passeggia

Un'ora. E non sembra neanche vero che l'Italia stia lì aggrappata con le unghie e con i denti alle maglie verdi dell'Irlanda campione in carica del Sei Nazioni e numero tre del ranking mondiale. Poi tre minuti e crolla il mondo addosso agli azzurri. Sarà il cartellino giallo rimediato da Leonardo Ghiraldini, sarà il fiato che inevitabilmente finisce sempre a questo punto. Sarà... ma l'Irlanda mette il turbo, infila due mete in un paio di minuti e sbriciola le ultime velleità italiane di strappare un successo in avvio di torneo. Il tabellone dice 26-3 per l'Irlanda, alla fine, un risultato non troppo largo, ma stavolta è il gioco a fare difetto al XV di Brunel. Bene, a tratti benissimo, la difesa, ma l'attacco è da zero barrato. Niente alla mano, ma niente di niente, finché gli irlandesi non si sentono comodi nel punteggio e allora concedono qualcosa. Ma fino a lì l'Italia non è stata capace di mostrare nulla.

Il primo tempo si gioca tutto dalla piazzola. Il mediano d'apertura irlandese, Ian Keatley, è bravissimo e gelido a sfruttare ogni occasione, e sono tante quelle concesse dall'indisciplina della difesa azzurra. Passano 6' e un fuorigioco della linea regala il primo piazzato: 3-0 per i verdi. Al 21' i punti di divario diventano sei. L'Italia soffre in touche, e con le guglie irlandesi non è una novità, ma nemmeno nelle poche ripartenze alla mano di vedono i «triangoli costruttivi» di cui filosofeggiava Brunel alla vigilia.

Minto e Gori finiscono fuori dal campo, Biagi fa un «in avanti» senza pressione: tutte qua le fasi di gioco azzurre in attacco. E il XV del trifoglio ha gioco facile a controllare il ritmo con una serie infinita di ruck e qualche calcio di spostamento per allargare il campo ed esplorare la profondità. Prima dell'intervallo arriva anche il terzo calcio di punizione e l'Irlanda vola 9-0. Ma l'Italia ha un sussulto. Sfonda nei 22 metri avversari e conquista un calcio di punizione. Haimona tenta la touche per arrivare al bersaglio grosso. Ma gli irlandesi commettono un altro fallo e gli azzurri scelgono i pali: è un onesto 9-3 al riposo.

Si ricomincia ancora con errori banali alla mano per gli azzurri e l'Irlanda si sistema comodamente nei 22 metri tricolori. Al quarto d'ora i verdi vanno sopra break (12-3) con un altro piazzato e al 23' arriva il tracollo. Ghiraldini si fa sventolare un giallo sotto il naso, l'Irlanda sceglie la touche e l'attacco a testa bassa: la difesa azzurra capitola. Murray sigla la meta del 19-3. E al 27' è O'Donnel a sfondare centralmente per trovare la segnatura che vale il 26-3. Nel finale l'Italia fa vedere un barlume di gioco e qualche idea, all'ultimo minuto arriva anche la meta non convalidata del Tmo per un avanti di Parisse. Avrebbe reso meno amaro un pomeriggio crudele: per stare a tavola con i grandi bisogna crescere. E anche in fretta.

Il mondo non aspetta e a settembre ci sono i Mondiali.

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