RomaLa centesima partita dell'era americana avrà un palcoscenico di lusso. Quello preferito da Francesco Totti (14 gol in carriera a San Siro, equamente distribuiti tra Inter e Milan) speranzoso di rientrare. «Di sicuro con Francesco siamo più forti, per il gruppo è molto meglio con il capitano che senza», sottolinea Rudi Garcia. Il numero dieci freme per scendere in campo - l'ultima partita intera la giocò proprio a San Siro il 5 ottobre scorso quando segnò una doppietta all'Inter -, il tecnico, che ieri l'ha testato nella rifinitura, sembra non aver fretta di lanciarlo dal 1': «Sia lui che Destro non hanno una partita intera nelle gambe, la cosa interessante è che ha fatto una settimana di allenamento intera. È più pronto per aiutare la squadra e per dare il meglio di sè, ma non è al 100 per cento». Semplice pretattica del condottiero di Nemours? Difficile decifrarlo.
Non c'è bisogno invece di capire che il gruppo dei giocatori giallorossi ha alzato l'asticella dell'obiettivo finale: molti, compreso Gervinho nell'intervista a Il Giornale, hanno parlato di scudetto senza nascondersi. «Non manchiamo di ambizione, ma perché dovrei mettere pressione supplementare alla squadra? - dice Garcia -. Dobbiamo finire il più alto possibile, non siamo programmati per il primo posto, ma non è detto che non possa succedere. Ci sono 23 partite, tanti punti in palio: faremo in modo di vincere il più possibile e poi magari sprinteremo con le favorite, che per me sono Juventus e Napoli».
Intanto vuole i tre punti nella Milano rossonera per allenare quest'ambizione. A ottobre fu bottino pieno con l'Inter, Garcia punta al bis che i giallorossi hanno ottenuto l'ultima volta nella stagione 2006-2007. «Abbiamo fatto un importante passo avanti con la Fiorentina, con il Milan dobbiamo farne un altro - sottolinea il tecnico della Roma -. Sappiamo che ha giocatori di alto livello, altrimenti non si arriva agli ottavi di Champions. Contro l'Ajax ha giocato una bella partita e in 10 non era facile. Se avranno un calo, dovremo essere pronti a sfuttarlo».
Con un occhio di riguardo a Balotelli e Kakà, anche se i rossoneri non sono solo loro: «Il primo può segnare in ogni momento, Kakà è un giocatore completo, dovremo fare tutto per non lasciare spazi a questi due». Silvio Berlusconi, con le sue visite, ha cercato di restituire energie mentali al Milan.
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