C'è la burocrazia, implacabile e a volte insopportabile. E poi ci sono etica e buonsenso. E nel calcio moderno sembra non esserci spazio alcuno per questo tipo di valori. Comanda il dio denaro e non si guarda in faccia niente e nessuno. Nemmeno la vita e la morte.
Dopo soli due giorni dal ritrovamento nel canale della Manica del velivolo su cui viaggiava il calciatore italo-argentino Emiliano Sala, precipitato lo scorso 21 gennaio, si viene a sapere che il Nantes, società in cui giocava, sta sollecitando il Cardiff, società a cui era stato ceduto il calciatore, perché paghi quanto pattuito. Sul tavolo ci sono 15 milioni di sterline, circa 17 milioni di euro, mica noccioline.
Ora, la burocrazia dice che il contratto di Sala con il Cardiff fosse stato già firmato e depositato. Il giocatore, prima della partenza per quel tragico volo, aveva già posato con la nuova maglia e non vedeva l'ora di conoscere i nuovi compagni. Un trasferimento come tanti di quelli che capitano spesso nel calciomercato, un cliché visto e rivisto. Quindi il Nantes avrebbe pure le sue ragioni, dal punto di vista meramente teorico. Ma nel momento in cui si verifica una tragedia di tale portata, è proprio necessario attaccarsi immediatamente ai propri diritti? È davvero inevitabile sollevare la bandiera della burocrazia con i suoi asettici contratti? Evidentemente, per qualcuno, lo è. In spregio ad ogni umana pietà.
Perché quantomeno sarebbe stato opportuno avere il buonsenso di aspettare. Aspettare almeno che il corpo del povero Emiliano venisse recuperato. Aspettare che fosse celebrato un funerale. Aspettare che fosse passato un po' di tempo, che almeno le lacrime della famiglia Sala si fossero un minimo asciugate. E invece niente. Ci sono i contratti, c'è il dio denaro e c'è un assegno che tarda ad arrivare. Nonostante i gallesi abbiano assicurato di voler rispettare i patti, comunque, dopo aver fatto luce sul tragico incidente. Alla faccia delle manifestazioni di solidarietà di cui anche la società francese si è resa protagonista in queste ore.
E stridono, non poco, le immagini dei tifosi che sventolano al cielo le immagini del povero
Emiliano, a Nantes come a Cardiff. Ora c'è chi sventola contratti e firme e clausole. E vuole incassare assegni, mentre il corpo di Sala è ancora in mare. Dalle parti di Nantes, evidentemente, non abitano né buonsenso né pietà.
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