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Salah: "Rispetterò il ramadan anche il giorno della finale di Champions"

L'attaccante del Liverpool, 44 gol in 51 presenze in questa stagione, rimarrà a digiuno anche il 26 maggio, giorno della finale di Champions League contro il Real Madrid. Una scelta che rischia di condizionarne il rendimento

Salah: "Rispetterò il ramadan anche il giorno della finale di Champions"

Il quotidiano egiziano Al-Masry Al-Youm, sempre molto ben informato su tutto ciò che riguarda Mohamed Salah, ha ricevuto la conferma che l'attaccante del Liverpool e della nazionale nordafricana rispetterà il ramadan anche sabato 26 maggio, giorno della finale di Champions League contro il Real Madrid. Una decisione destinata a far discutere, dato che come tutti sanno il ramadan consiste in un periodo forzato di astensione - della durata di un mese - da alcool, sesso e cibo dall'alba fino al tramonto. Rinunce che - è questo il grande timore dei tifosi del Liverpool - potrebbero finire per stancare Salah e pregiudicarne il rendimento. Quest'anno, il ramadan è iniziato la sera del 16 maggio e terminerà il 14 giugno. Nel mezzo, l'appuntamento più atteso dai tifosi del Liverpool e dagli appassionati di calcio di tutto il mondo: la finale di Champions League, in programma il 26 maggio. Nessun problema se solo di mezzo non ci fosse un calciatore che quella partita la giocherà da protagonista: l'egiziano Mohamed Salah.

Nonostante l'editto religioso emesso dal Gran Mufti egiziano Shawki Allam, secondo il quale i calciatori della nazionale egiziana - e quindi anche Salah - non sarebbero costretti a digiunare, dato che si allenano in vista dei Mondiali, l'attaccante del Liverpool ha deciso di rimanere a digiuno anche nel giorno più importante dell'anno. Salah è molto religioso. Fin dai tempi della Fiorentina, è solito festeggiare ogni gol inchinandosi verso La Mecca. Ciò spiega la sua volontà di rispettare il ramadan il giorno della finalissima di Kiev.

Intanto, sempre il quotidiano egiziano ha rivelato che Salah è molto infastidito dall'uso commerciale che in Egitto si sta facendo della sua immagine. Dato che nel mondo arabo il ramadan è un periodo di festa, l'immagine del giocatore è stata riprodotta ovunque e senza permesso: su magliette, cuscini, persino tappeti. Uno sfruttamento che Salah non avrebbe gradito, non avendo mai autorizzato la riproduzione della sua immagine. D'accordo che in Egitto Salah è una divinità.

Ma ai suoi occhi, l'unico vero Dio si chiama Allah.

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