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Il San Lorenzo vince per Papa Francesco: domani la grande festa in Vaticano

Il club del Boedo, di cui il Pontefice è tifosissimo, trionfa nel campionato Inicial in Argentina. Una delegazione dei "cuervos" attesa a San Pietro. Celebreranno il titolo e i 77 anni del Santo Padre

Il San Lorenzo vince per Papa Francesco: domani la grande festa in Vaticano

Uno sguardo dall'alto e uno dal Vaticano. Osvaldo Soriano brinda da lassù, Papa Francesco lo farà domani a San Pietro con una delegazione del San Lorenzo de Almagro in visita speciale al Pontefice tifoso dei «Cuervos». Occasione doppiamente speciale perché per i 77 anni del Santo Padre (proprio domani) el Ciclòn, nella notte, ha vinto il torneo Inicial (in Argentina si giocano due campionati a stagione). Un pareggio 0-0 con il Velez Sarsfield è servito alla squadra di Juan Antonio Pizzi per aggiudicarsi il dodicesimo, soffertissimo, titolo della sua storia. Un'affermazione, giudicata praticamente impossibile solo qualche mese fa, che molti a Buenos Aires attribuiscono alle preghiere di Papa Francesco, tifosissimo del club che gioca al nuevo Gasometro, ma quando Bergoglio andava sugli spalti lo stadio era il viejo Gasometro. Fan sfegatato del bomber Pontoni (il centravanti rossoblù del titolo del '46), tessera numero 88.235 del club del Boedo, il Pontefice è da sempre vicino alla squadra che quest'anno l'ha omaggiato aggiungendo la sua foto sulla maglia da gioco.

Una storia, quella del San Lorenzo, che si intreccia alla Chiesa fin dal battesimo. «Io in oratorio ho un campo dove potete giocare e ve lo concedo, voi in cambio venite a messa e al catechismo...». Così padre Lorenzo Bartolomè Martín Massa, emigrante piemontese come Bergoglio, mise in riga i ragazzi dell'antico Barrio de Almagro innamorati del calcio. Nel 1908, come racconta Stefano Borghi nel suo libro San Lorenzo de Almagro. La squadra del cuore di Papa Francesco (ed. Imprimatur, pagine 192, euro 14), nacque ufficialmente la squadra: nella denominazione ufficiale il sacerdote diventa santo, tanta era la voglia di calcio dei ragazzi. E proprio nell'oratorio di padre Massa il giovanissimo Jorge Mario gioca qualche partitella e si innamora del San Lorenzo.
Domani la grande fiesta in Vaticano. «Andiamo dal Papa con il titolo in regalo» annuncia trionfante il presidente «Cuervos» Matias Lammens che è già in volo per l'Italia insieme a una delegazione composta dal vice presidente, Marcelo Tinelli (già stato in Vaticano da Bergoglio nei mesi scorsi) e da alcuni calciatori. Ci sarà il portiere Sebastien Torrico. L'uomo che ha sostituito tra i pali Pablo Migliore, prima finito dietro le sbarre e attualmente espatriato alla Dinamo Zagabria. È in Europa da maggio dopo che il 1° aprile è stato arrestato con l'accusa di favoreggiamento nel caso dell'omicidio di un tifoso dei rivali storici del Boca Juniors: avrebbe protetto la latitanza del killer Maximiliano Mazzarro, un tifoso rossoblù. Sarà in Vaticano anche il leader della difesa, Mauro Cetto, che l'Italia la conosce avendo giocato nelle scorse stagioni a Palermo. Assente il tecnico Pizzi (ex attaccante plurititolato in due stagioni al Barcellona) per motivi personali. Non saranno in Vaticano, ma sono attesi a gennaio in Italia, causa calciomercato, le due stelle del Ciclòn. Il fantasista Angel Correa (mancino terribile, costa 5 milioni) e l'attaccante Ignacio Piatti, già visto a Lecce, dove non impressionò, ma ora sulla via di Livorno. Mentre un altro grandissimo ex, in campo nell'ultimo titolo di Clausura del 2007, vede nerazzurro: Ezequiel Lavezzi.

Direttamente da Parigi, via Napoli, con la benedizione di Papa Francesco e Osvaldo Soriano.

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