Se qualcuno ha avuto la fortuna di vedere giocare ieri il Chelsea contro il Manchester United o ha ancora in memoria la prestazione della nostra nazionale negli ultimi europei in Francia ed è reduce dalle esibizioni della nuova Juventus, può facilmente capire quale sia la differenza tra il lavoro di Antonio Conte e quello di Massimiliano Allegri. Due filosofie opposte, il leccese con il suo maniacale sistema e il livornese con la pigrizia e la calma che ha portato comunque la squadra a conquistare altri due titoli consecutivi, dopo il tris di Conte. A Torino si torna a parlare con la nostalgia perché il momento non è di quelli eccitanti, la Juventus gioca un football che non c'entra nulla con quello che aveva saputo mostrare fino all'anno scorso. Si è involuta, ha smarrito la personalità, la fame agonistica, non ha uomini, a parte i difensori, capaci di prendere in mano la situazione nei momenti di difficoltà, pratica schemi scontati e sviluppati con una lentezza a volte indisponente. Ma è prima in classifica e sta bene anche nel gironcino della Champions.
La società però non gradisce affatto l'apatia dimostrata nelle due partite, perse, a San Siro. Non si tratta di errori singoli, l'ultimo di Alex Sandro sul bellissimo gol di Locatelli, ma quasi di una ignavia che trova riscontro nelle considerazioni dello stesso Allegri che si dice soddisfatto per la prova contro il Milan. Il disappunto del club riguarda proprio questa filosofia mai rabbiosa, mai aggressiva ma eccessivamente utilitaristica, a volte passiva. La Juventus di Allegri pensa di poter vivere di rendita ma si ritrova con i guai muscolari di troppi uomini, dunque con un problema di preparazione atletica e con alcuni equivoci tattici che Allegri non ha risolto. La Juventus dovrebbe giocare con un 4-3-3 che non è gradito al tecnico, tre davanti significa Cuadrado-Higuain-Dybala, sapendo che il colombiano è capace di recuperare in fase difensiva e fare da supporto al centrocampo, zona che passeggia sui ritmi di Hernanes, Khedira e Pjanic, tecnica, tecnica e tecnica. Stop.
Manca l'uomo di carisma e a gennaio l'eventuale arrivo di Witsel dovrebbe servire a completare il reparto che sta recuperando Marchisio. Il quale, non si deve dimenticare, era il quarto nel famoso blocco Pirlo-Vidal-Pogba, dunque il totale porta alla gnagnera attuale. Allegri non svolta, contro la Sampdoria, e fin dopo la sosta per la Nazionale, non ci sarà Dybala che già sembrava affaticato nelle ultime partite. L'impiego di Cuadrado è scontato ma affiora la questione Higuain che viene puntualmente trascurato dal gioco bianconero.
Anche in questo caso Allegri dovrebbe scegliere la soluzione definitiva, invece di continuare a girare noiosamente con le pedine, intossicando l'attaccante argentino, venuto a Torino non certo per vedere gli altri giocare a pallone e lui, eventualmente e occasionalmente, partecipare all'azione. E' la settimana chiave, sono i giorni decisivi per uscire dal torpore che sembra aver preso la squadra. Ma Agnelli e Marotta non sono affatto addormentati.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.