Undici punti di distacco in campionato dalla Juventus. Eliminato dalla Champions League. Eliminato dalla coppa Italia. Alibi ce ne sono, e non pochi, ma è inevitabile notare che il bilancio dei primi mesi di Napoli targato Ancelotti sia ai limiti del fallimentare. Va bene che il girone di Champions, con Liverpool e Paris Saint Germanin, era davvero durissimo, va bene che la Juve sta viaggiando a ritmi insostenibili per chiunque, va anche bene che una sconfitta in gara secca in casa del Milan ci può anche stare ma il bilancio generale piange. La massima competizione europea era la vetrina agognata dalla società di De Laurentiis, lo scudetto era l'ambizione da coltivare dopo il sogno sfumato la passata stagione. Mettere Ancelotti sulla graticola è un peccato di lesa maestà ma fatti e numeri parlano chiaro: il suo Napoli ha 6 punti in meno di quelli raccolti l'anno scorso da Sarri. E chissà, se il toscanaccio volato al Chelsea fosse ancora sulla panchina azzurra, stando al freddo ruolino di marcia, il campionato potrebbe essere ancora aperto.
Fredde statistiche, fantasie, ma qualcosa di vero c'è. Se in avvio di stagione la mano di Ancelotti sembrava aver trovato la giusta la quadra rivoluzionando il Napoli mentre ora è sotto accusa. Sarri era criticato per la mancanza di turn over che faceva scoppiare i titolari? Ancelotti cambia regolarmente. Eppure i risultati mancano. Sarri sembrava irremovibile dai suoi dogmi di gioco palla a terra e spettacolo? Ancelotti è molto più pragmatico e duttile ma adesso gli rimane poco su cui puntare. C'è un secondo posto, solidissimo, da mantenere sino alla fine del campionato e soprattutto una Europa League da giocare da protagonisti con l'obiettivo di alzare un trofeo a fine stagione. Potrebbe essere questa, la coppa troppo spesso snobbata, la salvezza di Carletto in una stagione altrimenti se non anonima, perlomeno di certo non migliore di quelle passate. Tanto che l'ironia graffiante ha colpito la società di De Laurentiis. Pochi giorni fa il patron aveva detto sferzante: «Se club come il Frosinone non possono competere, se finiscono ultimi, dovrebbero pagare una multa». Ora, dopo l'addio anche alla coppa Italia, un account Twitter gestito dalla tifoseria ciociara ha replicato con un post diventato subito celebre: «Da adesso c'è una squadra che è fuori dallo Scudetto, fuori dalla Champions e fuori dalla Coppa Italia. Se non possono competere, dovrebbero fargli pagare una multa».
Perché alla fine, nel calcio, contano solo i risultati.
E il Napoli di Ancelotti non sta brillando, tutt'altro. Lui resta un maestro, di calcio e di stile, ma la squadra deve reagire e svegliarsi perché la nostalgia del vecchio maestro, quello volato Oltremanica, non diventi insopportabile.
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