C ristiano Ronaldo non è ancora lui. Lo sostengono alcuni docenti del nulla. Effettivamente diciotto gol in ventitré presenze non sono poi così tanto, secondo le suddette tesi ridicole, ma sono sufficienti alla Juventus per riportare il Napoli a undici punti di distacco e riprendersi dopo la doppia botta dell'eliminazione di coppa Italia e del pareggio horror con il Parma. Cristiano Ronaldo, dunque, un gol e due assist decisivi per Khedira ed Emre Can insieme con altre cose del suo repertorio. Ha resistito la difesa con Rugani e Caceres, badanti dei titolari che dovrebbero rientrare contro il Frosinone in vista di Madrid, si è rivisto nei dieci minuti finali Dybala, idolo della folla bianconera ma non della dirigenza che lo ha rimproverato per alcuni comportamenti non in linea, zitto e corri è la legge della ditta e così la Juventus è tornata a correre mentre il Napoli si è fermato a Firenze come gli era accaduto l'anno scorso.
Stavolta non c'era Sarri che proprio ieri ne ha buscate sei da Guardiola in Premier. Già gli era successo l'anno scorso in Champions ma in due partite, stavolta ha voluto ripetersi con il Chelsea in una volta sola e ha finito la sua goffa commedia evitando di stringere la mano al suo maestro, l'educazione non fa parte dei disegni tattici del toscano.
Torno alle cose nostrane. Il gruppetto delle aspiranti all'Europa che conta, è compatto: Milan, Lazio, Roma e Atalanta viaggiano con uguali pretese, stessi risultati e diversi comportamenti, mentre si è ripresa, finalmente, l'Inter.
Nonostante la vittoria meritata a Parma, Spalletti Luciano è riuscito nell'impresa di rovinare la festicciola ammonendo, davanti alle telecamere e ai microfoni, i dirigenti della società sul contratto di Icardi. Devono svegliarsi e lui sa come si fa. Roba da matti. Roba da Spalletti. Ma non è il caso di stupirsi più di tanto. E' storia vecchia, l'Inter saprà superare anche questo.
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